Apparizioni

Gello è una strada nel niente in mezzo al niente. Però odora di buono e d’ulivi. Qualche luce spezza il nero della campagna e io ho paura che cadrò dalle scarpe altissime, proprio sull’erba e sulle zolle di terra scomposta, nel buio. E’ una notte calda, umida; fatta per appoggiarsi a un muretto storto oppure nascondersi dietro del pitosporo e … Continua a leggere

Palloncini

  Sabato era una giornata tersa e appena ventosa. Si sembrava quasi usciti di primavera, vicini all’estate. Tutto era verde e bianco e rosa. Io non indossavo calze ma un abito nero con uno scollo profondo e scarpe alte, lucide, che m’hanno fatto pensare spesso a Roma: quel tacco rovinato dai maledetti sanpietrini, una qualche stagione simile a questa, di … Continua a leggere

La prima cosa bella

  Così esci dal cinema e ti sembra che la vita sia tutta lì, in quei tinelli slavati dove accadono le cose, fra i vestiti stropicciati di due bambini e una donna, nelle vecchie strade scrostate di Livorno o nelle feste al mare con le lucine che dondolano. Il vento; il vento spazza tutto. Nell’aria il sale si sente e … Continua a leggere

Un Natale come lo volete

  Quanto mi sono piaciuti questi giorni di neve. E più nevicava e più ero contenta. Col naso attaccato al vetro e il caldo in casa. Fuori quell’aria strana, un po’ buia un po’ opalescente, che dava un colore incredibile a tutte le cose – divani albero regali e mani. Uscivo poco, solo se necessario. Per procacciarmi cibo o scambiarmi … Continua a leggere

Up

 Ho riso, ho pianto, ho tremato, ho saltato sulla sedia. Ho visto Up. E difficilmente potrò dimenticarlo. Non c’è solo questo vecchio che attacca uno strabiliante numero di palloncini colorati alla sua casa, per farla volare. No, c’è anche una buffa bambina sdentata e il suo amico dagli occhiali rettangolo. Ci sono libri d’avventura e di cose da fare. Eroi … Continua a leggere

Parole d’amore scritte a macchina

Ho sognato di nuovo Paolo Conte, oggi pomeriggio. C’era questo concerto dedicato a lui. Gente sul palco che cantava e ballava le sue canzoni. Ma era gente del tutto assurda, tipo la vicepreside della mia vecchia scuola, che proiettava delle luci verso il cielo con una torcia; i suoi capelli biondi apparivano metallici, lunari, gelidi. Io non capivo. Mi sentivo … Continua a leggere

Gru

La città è piena di gru. La città è piena di sole. E il sole e le gru s’incastrano perfetti sopra le tangenziali e il correre dei camion e le strade tristi delle zone industriali. Fuori è tutto uno sbocciare. E se anche non me ne frega assolutamente nulla – dei fiori della primavera del sole e dei prati – … Continua a leggere

Questo, è San Valentino

“Ma di chi mi posso innamorare? Di Pepe, forse? Ma quando mi innamorerò?” (la Nina, anni tre e due mesi scarsi, mentre colora cuori). “Da parte di tutta la III F ” (il ragazzino dagli occhi chiari e il nido fitto di capelli in testa, mentre appare sulla soglia di un’altra classe e mi consegna, ruvido, un bacio perugina).  E … Continua a leggere

Resta

Nevica. Per l’ennesima volta in queste ultime settimane nevica. E per l’ennesima volta mi ritrovo a pensare: resta. Invece non resta mai. E’ sempre una neve così, che scende fitta e poi se ne va. Mentre io la vorrei resistente, ottusa, stabile, che imbiancasse almeno per una settimana e tutti fermi, tutti in casa a guardare fuori. Chi se ne … Continua a leggere

Omini

Omini a Termini che si tiravano mazzi di fiori gialli in testa e si scambiavano regali. Si muovevano buffi su tutti gli schermi. Intorno. Ovunque ti giravi. Sorridevano. Avevano teste tonde, gambe secche e a volte i capelli a molla. Ma anche come spaghi. A me piacevano questi omini di Roma. Mi facevano compagnia. Mi guardavano, stavano lì, non se … Continua a leggere