Purezza

Canta stonato e arriva sul palco come da una specie di altra dimensione sconosciuta. Ha delle sopracciglia strane, che si vedono, e le tiene inarcate all’insù, fra il serio, l’ironico e lo stupito. Ha quei vestiti stretti che gli stanno addosso un po’ così, storti. Eppure appare elegante, là dietro al microfono. Con quei capelli raggiera e gli occhi enormi … Continua a leggere

Pistole

Ho un nuovo amore. Quando suona sta serio serio; oppure ride. Spesso ride. Ha i capelli biondi e camicie strette. Sembra molto giovane ma non lo è, ha addirittura tre anni più di me. Eppure mentre lo guardavo lassù sul palco mi sembrava, che ne so, un venticinquenne o cose così. Ieri ha suonato persino quel pezzo che mi fa … Continua a leggere

Exit music

  Brad Mehldau ieri sera era diverso. O lo sembrava. O ero io che lo vedevo così, non so. Con quei capelli più lunghi, un po’ decomposti come decomposta è la sua faccia e tutto quel muoversi quando Jeff Ballard picchiava di batteria. Nel teatro il solito caldo, la giornata alle spalle lunga, srotolata a fatica; eppure sensata. E Brad … Continua a leggere

Il suo ragliare disperato

In qualsiasi modo uno si senta, ascoltare Tom Waits è un bel grumo che si arrotola nello stomaco, un groviglio indistinto di carne e alcool, di New York e fumo. Vedi le strade bagnate, vedi i bidoni, le insegne al neon che frizzano nella notte, gente che barcolla tenendosi su un piede solo e sai bene perché: è il dolore, … Continua a leggere

Musicistini

Nel vento che spazzava i pensatori affacciati alla Fortezza di Montalcino, si sono ascoltati sabato i musicistini di Rava. Il lungo Maniscalco ha volto da bambino e muove spazzole da grande, con un rotolìo costante e decomposto che fra il Brunello, i formaggi e gli acrilici di Monk ci sta alla perfezione. Con Rava che se lo guarda e annuisce … Continua a leggere

Umbria jazz / 3. Gli amori

Paolo Fresu suona a mezzanotte al Morlacchi insieme a Uri Caine. Paolo Fresu è sempre lui, dicevo. Durante il primo pezzo ha già sistemato il piede destro sotto il ginocchio sinistro. All’inizio del secondo si è già tolto le scarpe e suona scalzo. Il duo è meraviglioso, lirico, divertente. E, come da tradizione di mezzanotte al Morlacchi, si dorme. Dopo … Continua a leggere

Se me lo dicevi prima

Io non avevo mai ascoltato Enzo Jannacci. Non so se è stato un bene o un male, esserne stati digiuni fino a ora. Comunque ora lo ascolto. Da oggi. Perché mi sono lasciata un giorno e mezzo di attesa, almeno, da quando ho il disco fra le mani. Non sapevo bene come prenderlo, ecco. Da dove partire. Poi sono partita. … Continua a leggere

Now you has jazz

In queste giornate peste e perse, Bing Crosby e Louis Armstrong che cantano il jazz sono stati un picco di puro piacere. Solo per cuori puri e swing, che nella classe ci sguazzano.