Le stanze di Gaia

Mamut

Oggi voglio ascoltare tutto il giorno Mamut di Paolo Fresu, e per alcuni buoni motivi. Il primo è che l’ho ascoltato poco ultimamente. Il secondo è che si tratta di un Fresu di ben diciassette anni fa che, in pezzi come Dedalo, è già completamente lui. Il terzo è che visualizzare Fresu mentre suona non è affatto cosa spiacevole. Il quarto – più importante – è che all’interno della copertina del disco ci sono sedici firme a penna blu, con l’inchiostro tutto sbavato. Quegli sciagurati dei miei alunni di terza A, che me l’hanno regalato per il mio compleanno, in una festa a sorpresa con tanto di dolci, patatine, cocacola e il bidello Renzo con le mani a pescare fra i biscotti – gli occhi acquosi che sorridono.

Mamutultima modifica: 2003-07-04T09:55:00+02:00da
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