Le stanze di Gaia

L’apoliticità della musica

Devo proprio dirlo: per me, che la musica è parte fondamentale e integrante della mia vita, per me che non è sottofondo e basta, per me che la amo visceralmente (ma non tutta, affatto), ecco, per me la musica è del tutto apolitica. Così, per me, deve e può solo essere. Quelli che “la musica unisce, la musica salva, la musica come coscienza, la musica e l’etica, la musica e le guerre, la musica e l’ingiustizia, lamusicalamusicalamusicablabla bla” io proprio non li capisco. Lo scrivo in timido contrasto con un post di Polaroid che riporta – e condivide – un commento sulla musica che non si riesce a separare dalla politica. Quando la musica non si separa dalla politica, io la prendo e la butto. Non so se sia giusto o sbagliato ma, per me, è così. Devo anche riflettere se sia come pane e cioccolata – altrettanto riportato nel post. All’inizio stavo per scrivere di sì, poi ci ho ripensato e credo invece che no. Ma devo ancora capire perché. Ci penserò.

L’apoliticità della musicaultima modifica: 2003-08-22T16:55:00+02:00da
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