Le stanze di Gaia

Le giornate che dici belle

Quando sono arrivata sotto casa e seduto in terra, proprio all’angolo del supermercato Conad, c’era il solito vecchio in canottiera, tatuaggi, capello biondo incaccolito e alcool in corpo, che cantava a voce spiegata But not for me (oh, è Gershwin), accompagnandosi – in modo anche piuttosto pregevole – con un pettine, ho capito che sarebbe stata una buona giornata.
Infatti con il treno delle 10.28 è arrivata la Simona; e allora via subito a casa a guardare le foto di Kevin l’infermiere biondo. Poi di nuovo fuori, con fermata inevitabile da Matta e Goldoni, quelle due amiche stiliste che hanno il negozio a Palazzo Bentivoglio, in via delle Moline; e non importa che compri, perché lì basta guardare e toccare e ascoltare la musica che loro scelgono. Magari puoi provarti qualcosina, giusto per avere la soddisfazione di scostare la tenda in velo viola che separa te dagli altri. In quel magnifico caos di stoffe ovunque e abiti sghembi e scarpe e borse e cappelli e occhiali e collane e tutto lì arruffato a farti credere che ti trovi, che so, da qualche parte a Noho invece che a Bologna centro. (Nella fattispecie, si segnala anche acquisto di gonna nera in tulle, reversibile, con fodera a grandi fiori colorati). C’era poi da mangiare e allora si è scelto, fra i pochi aperti, il Caffè del Rosso: solo crescentine, affettati e vinello della casa, grazie. Tornando verso Borgo San Pietro bisognava poi mostrare all’amica in visita quello strano immenso e tortuoso negozio che è Scout, dove trovi abiti – abiti un po’ kite surfing, a dire il vero, ma tant’è – e ciabatte e copritazza del cesso e portacenere stile anni ‘60 e lampadari colorati; e insomma ti verrebbe d’arraffare a destra e a manca, invece poi inauguri – attenzione Signore e Signori – la stagione autunno-inverno 2003-2004, con quella maglia dall’enorme collo e dagli enormi polsini in lana rossa. Infine, dopo il gelato alle Moline torni a casa, metti su Arigliano che canta Buonasera signorina e hai giusto il tempo di sfogliare poche foto che il treno sta per partire. Sul letto, intanto, i tuoi acquisti aspettano nuovi e belli, lottando fra i loro opposti desideri d’estate e d’inverno.

Le giornate che dici belleultima modifica: 2003-08-29T17:53:08+02:00da
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