Le stanze di Gaia

La zonzella, Donoratico e me

Insomma, ho iniziato cento volte a scrivere questo post sulla mia giornata di ieri a Marina di Castagneto Carducci, Donoratico. Dove c’è stata, oltre all’ultima abbronzatura, una sessione speciale di amarcord adolescente. Sono andata apposta al bagno Sirena e ho mangiato non a caso le pizzette e le zonzelle di Nanni, buone e unte come allora.
Però accade che io questo post non riesca proprio a scriverlo. Forse è che stamani ho riletto, in sequenza, i diari delle estati 1986, 1987, 1988 e 1989, stilati con un rigore cronachistico impressionante. Non lo so cos’è, ma proprio non riesco a scrivere di me, della mia cara perduta amica Annarosa, dei bomboloni di mia nonna, del perbenino Alessandro, di Dino-perché io son i’mmeglio, dai!, della biondinadolcina Jenny, del guasconcello ruspante Giuseppe e di tutti gli altri volti che c’erano in quei giorni.
Mi sono letta sui miei diari e mi sono mancata, può darsi. E ho deciso di lasciarmi stare, così com’ero, senza dirvi come mi sentivo quando Dino mi diceva, sorridendo di fronte al pattinaggio, Te ttu ha’ pers’ i’ ccapo o quando Giuseppe mi portava con sé ai Ginepri e la Jenny era solo un’alibi fragile e sulla spiaggia arrivavano le note di In ginocchio da te di Gianni Morandi.

Come facevo a essere così incredibilmente bella senza saperlo?

La zonzella, Donoratico e meultima modifica: 2003-08-31T15:55:00+02:00da
Reposta per primo quest’articolo