Le stanze di Gaia

Rapite dal Temporale

Non ho parole. La gente è pazza. Arrivo ora da scuola – non scherzo: ora. E non so davvero come nè perchè, ma all’improvviso ci siamo ritrovati con la mamma spettinata e sciatta di qualcuno che diceva cose tipo “e sul treno hanno fermato uno con non so quanta roba addosso e i questurini stronzi gli hanno detto se ce la dai ti lasciamo andare”. Mentre poco prima era stato fatto un processo per direttissima a un bambino – presente – con dei genitori urlanti e un padre gigante che biascicava “mio figlio prima non aveva mai rubato e adesso lo fa” e il bambino lì seduto coi capelli dritti e biondi e la pelle liscia, che piangeva su una sediaccia contro il muro e la collega che lamentava l’assenza di educazione e poi drin il cellulare con musichetta cazzuta e “scusate rispondo” e quell’altra che dice ammiccante “se i genitori son così è colpa di questo governo” (?) e io che sgrano gli occhi e ancora mi chiedo di che roba stesse parlando la prima mamma e che c’entravano i questurini e, come?, ha detto proprio “stronzi” di fronte a noi? E comunque il bambino tanto piangeva sempre, perché certo resta che il babbo di fronte a tutti aveva detto “mio figlio ruba e non so perché”.
Ah, sì, la gente è pazza. E io voglio che mi portiate via, lontano, da qualche parte, dove ci sono solo io e loro, innocenti sul serio. Come l’altra mattina che il piccolo russo raccontava le sue fiabe e noi tutti lì a bocca aperta ad ascoltare, compresa la professoressa d’italiano che poi insomma sarei io – per l’occasione bimba in trecce, gonnellino e occhi sbrillantati da lupi magici mele d’oro e terzi figli grulli che vanno via a cavallo e riportano a casa le madri rapite dal Temporale.

Rapite dal Temporaleultima modifica: 2003-11-10T22:05:00+01:00da
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