Le stanze di Gaia

I primi mesi del 2004

Intorno, è tutto un catastrofico sfasciarsi d’acque e nevi. Il mondo è ovvio che si sbricioli, se solo t’azzardi a guardarlo. E tutto questo non è normale, perché accade da giorni, settimane, mesi – forse. Non ti ricordi più, in effetti, l’ultima volta che il terreno non sembrava aprirsi sotto i piedi e il cielo spaccarsi di ghiaccio e le finestre rimandare la tua immagine muta verso l’esterno. Dev’essere una specie di sospensione temporale in cui qualcuno t’ha scaraventata senza avvertire. Eppure stamani c’era Bublé alla radio. Eppure poco fa c’era quel formidabile pezzo che fa: “Hit the road, Jack, and don’t you come back no more, no more, no more, no more”. Eppure nell’aria s’annusava swing, eh.
Ma questo non è bastato, no, a riportare le giornate alla normalità Ché infatti ogni cosa è rimasta lì dov’era, sprofondata nella sua stupefatta fissità, ad attendere un disgelo scontato ma necessario, in questo lentissimo svolgersi dei primi mesi del 2004.

I primi mesi del 2004ultima modifica: 2004-03-08T12:25:46+01:00da
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