Le stanze di Gaia

Dicembre

Domani è dicembre e dicembre, insieme a maggio, è il mese più bello dell’anno. Ha un sapore diverso da tutti gli altri mesi, questo. Sa di vecchi amici e nonne. Di scarponi bagnati e maglioni caldi, pesanti, sicuri. Di profumo di zenzero anche se non sai bene lo zenzero che profumo ha. Non t’importa un fico di tutti quei noiosi che storcono il naso di fronte al Natale, ai regali, alle luci, agli auguri. Anzi, ti fanno un po’ pena. Mentre tu sei così deliziosamente gioiosa e cantante. Così musicale da ascoltare persino musica classica, ma di quella classica non da voragine e abisso, bensì da passo leggero e labbra all’insù. Dicembre è il mese più bello dell’anno e chi dice di no non ha proprio capito un accidenti di nulla, di come s’acchiappi per la coda la felicità. A dicembre arriva sempre qualche novità, un biglietto che non t’aspetti o quella cosa che invece aspettavi tanto e non veniva mai. Ci sono quei ritrovi con le tue amiche più care, quelle di sempre, che sanno tutto di te e, a seconda della necessità, fanno finta di scordarsene oppure invece no. Ci sono dei brindisi di troppo, dei ritrovi in più, nostalgie che fanno bene invece di intristirti. Pensieri al nuovo e al vecchio si mescolano e ti fanno un po’ paura un po’ no, un po’ ti piacciono proprio perché sembrano sfuggirti epperò poi subito concedersi alla tua comprensione. Dicembre è un mese in cui ti commuovi qua e là in mezzo alle tue giornate: bastano il gruppetto scalcagnato dei soliti ragazzi della scuola di musica che vestiti come babbi natale metropolitani suonano Jingle bells in giro per la città; le puntate natalizie di Ally Mc Beal e Dawson’s Creek, con la neve e il rosso delle sciarpe e tutte quelle ghirlande e le musichine; l’esistenza dell’alberone davanti al Rockfeller center che magari qualcuno potrà vedere; tutte quelle cataste di panettoni al supermercato: li vorresti assaggiare tutti ma non puoi e te ne vai comunque sorridendo. Dicembre è un mese così: che se anche qualcosa ti rattrista, da dietro l’angolo spunta sempre qualcos’altro che ti farà felice. E non c’è niente da fare: per quanto tu ti sforzi d’essere adulta non ci riesci fino in fondo e diventi piccina piccina, compri a una bancarella un croccante non necessario e ti c’impiastricci le mani, pensando ai futuri vicini croccanti che spezzerai. Seduta per terra, al sicuro, mai sola.

Dicembreultima modifica: 2005-11-30T19:30:00+01:00da
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