Le stanze di Gaia

Giri su me stessa

Quando non guido, mi scordo quanto mi piace farlo. Se sono a Pistoia e il settembre è estivo, poi,  è ancora meglio. Dalla radio canta Paolo Nutini e il viale alberato è come lo ricordo: lungo e quieto, di notte. Faccio infiniti giri su me stessa: la prima scuola in cui insegnavo, Barella e le sue schiacciatine, gelaterie, vecchi alunni che stanno per iscriversi a medicina epperò mi parlano come cinque anni prima, gli occhi neri e lucenti e buoni. E’ una bella serata di una volta. In un impeto sciocco, penso che potrei anche telefonare o farmi trovare sotto casa di qualche vecchio amico che non vedo più ma penso sempre. Poi non lo faccio, ma guido verso Capostrada, salgo a fatica la scale delle casa rinnovata di viola e verde mela, mi siedo e guardo alla tv un’incomprensibile Parigi. “Hai nutrito il tuo felino?”, chiedo. “No, ma ora vado”.  
Giri su me stessaultima modifica: 2006-09-29T08:45:00+02:00da
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