Le stanze di Gaia

Tenerezza lunare


Ma ora cos’è questa tenerezza che mi piglia? Sarà l’alba che incede. Sarà Bill Carrothers. Sarà il pensiero del piccolo Maniscalco alla batteria, domani. Sarà che il furore, a me, quanto dura: dieci minuti, un’ora, due? Sia come sia, un languore mi sciaguatta – insolito per questi giorni. Incline al perdono di me stessa e dell’umanità tutta (quasi tutta), mi dondolo sulla sedia seguendo le dita sul piano: e sì, allora era proprio Bill Carrothers, dunque appena il disco finisce, finisce pure la tenerezza lunare, è ovvio. Allora vi conviene approfittare, che adesso sono un pugno di debolezze e potrei sciogliermi come niente, se solo uno sapesse dirmi anche solo un “come stai?”; ma di quelli detti bene.

 

(Bill Carrothers, Stars fell on Alabama, da I love Paris )

Tenerezza lunareultima modifica: 2007-07-21T03:15:00+02:00da
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