Le stanze di Gaia

Tutte queste cose


Voglio vedere Philadelphia, Chicago e naturalmente tornare a New York. Poi voglio viaggiare in macchina dove capita, fermandomi in un motel piccolo e lindo accanto a qualche disgustoso diner dove fare colazione con uova, salsicce e patatine. Broda di caffè lungo e caldo nella tazzona grossa: una pioggia di caffè così, annegarci dentro. Poi voglio ripercorrere le salite di san Francisco perché in fondo le ho viste poco e passare lì qualche tempo e perdermi ancora in Urban outfitters rischiando di essere ricercata come una criminale perché sono là dentro da ore (ore). Un po’ più tempo per vedere la costa, anche quello voglio, che Los Angeles non mi è bastata affatto e bisogna andare a sud, almeno fino a San Diego. Di New York l’ho detto, vero, che voglio tornare a New York, sì, certo, ovvio. Poi vorrei starmene parecchi giorni al sud, un barcone lungo tutto il Mississippi, che l’altra volta non l’ho fatto mica, accidenti. Voglio anche passare il confine e andare su in Canada, fermarmi a Toronto, girarla tutta insieme alla Cri e ritrovarci dentro pezzi di new York: del resto, qualcuno lo diceva, no, che Toronto è soltanto una New York più pulita. Poi ho anche bisogno di vedere Sudbury e tutta quell’assurda natura canadese che ti circonda e t’affoga da tutte le parti: posti alla fine del mondo eppure toh, guarda, c’è della gente che ci vive, compra case e va ad abitarci dentro. E anche devo assolutamente prendere l’aereo e volare alle Bermude. Non è che posso non vedere Nico e la sua isola e tutte quelle case chiare e i prati verdi e la sua famiglia e le poche macchine che circolano là in mezzo. Inoltre poi con lui voglio tornare indietro e restarmene un po’ a Boston. Dice che ha un appartamento nuovo, là, e allora non è che posso tralasciarlo: c’è da mangiare lobster e poi andare allo stadio a vedere i Red sox e non capire nulla di quegli omini laggiù in fondo ma sprofondare fra voci suoni odori della folla. Del Vermont non parliamo, perché è naturale che desideri viverci: almeno un’estate indiana, sbirciare le foglie, seguire qualche sentiero che porti all’autunno. Ma ho anche voglia di deserto, di spaventarmi ancora e poi sentirmi addosso quel caldo feroce e implacabile. Sì, sì, New York sempre, va bene, certo. Tutte queste cose voglio, adesso, e forse qualcuna la farò.  

Tutte queste coseultima modifica: 2007-09-22T11:50:00+02:00da
Reposta per primo quest’articolo