Ma che primavera è

Come l’anno scorso con Dalla. Adesso con Jannacci. Succede che t’arriva addosso la morte così, e resti un attimo immobile. Sembra quasi non faccia male. Poi lo fa. Chissà perché. Mica poi li ascoltavi così tanto. Eppure hanno nella voce qualcosa di te com’eri, del passato, della finestra aperta della cucina sopra l’orto. Della mamma che strofinava il pomodoro sul … Continua a leggere

E la luna è una palla ed il cielo un biliardo

Non lo so che mi piglia, adesso. Stamani a scuola, sarà stata l’una e mezzo, il collega di matematica viene e mi fa leggere un messaggio che gli è arrivato sul cellulare: è morto dalla. Così, tutto minuscolo.  Non sento nulla – dentro. Esco fuori e c’è il sole, i ragazzi si rincorrono, l’aria è profumata di quella cosa indefinita … Continua a leggere

Gli orecchini che m’hai regalato

Un enorme cagnone nero, la risata che avevi, le piante che non ho fatto in tempo a vedere. Poi i dischi di Brad, il nostro primo abbraccio e un meraviglioso paio d’orecchini che m’hai regalato ma non potrò portare mai: non ho il buco alle orecchie, ecco. Sicché scusa se non te l’ho detto prima. Mi mancherai, amica mia.

Canzone di una perfetta giornata di luglio

  Ci son stati dei giorni d’estate in cui non si faceva che ascoltare Fred Buscaglione e Nicola Arigliano. Oltre a bere sangria, allungare gli occhi oltre la sgiacuzi e sentirsi accolti nelle proprie debolezze. Eravamo lontani, laggiù in America, a parlare di Giovanni Giudici o guardare film di Fellini. A fuggire, più che altro. Un po’ da tutto. Allora … Continua a leggere

La casa bianca

  Sono tornata nella casa bianca con la finestra sulla piazza. Mi son chiusa dentro l’ascensore di ferro pesante e ho aspettato di sbucare su, entrare dentro e sentire quell’odore inconfondibile. Fatto di pelo di cane, biancheria pulita e caffè. Un odore buono. Per due anni l’ho sentito tutte le settimane. Mi piaceva molto. Io arrivavo, il ragazzetto mi apriva … Continua a leggere

Mare

Qui oggi c’è un sole pieno. A me è presa la voglia improvvisa – e fortissima – di essere al mare. Ma non tutti  i mari. M’è presa la voglia di una di quelle città tipo San Vincenzo. Anzi no, meglio, Viareggio. Il lungomare forse deserto e i vecchi alberghi dall’aria sciupata; le casine consumate dell’interno oppure le ville con … Continua a leggere

La casa del barbacoa

  La casa del barbacoa è stata venduta. Ormai la notizia l’ho digerita da tempo. Eppure quella casa per me resta nostra. Della nostra estate in Vermont. Di quei pranzi del sabato ad arrostire salsicce e bere sangria prendendola da pentole enormi dove avrebbe dovuto bollire l’acqua per la pasta. Resta il luogo della  fuga controllata e dell’isolamento; un isolamento … Continua a leggere

Angeli e zombie

Alle elementari giocavo alle Charlie’s Angels. Io ero Kelly e la bambina bellina bionda era Jill. Oggi mi son chiesta se la bambina bellina bionda se ne ricorda ancora, se c’ha pensato anche lei a quando decidevamo ruoli e scene da rifare. E mi son sentita triste, un po’ dimezzata, alla fine di qualcosa che era poi la fanciullezza. Muore … Continua a leggere

E ti ricordi, amica mia

E ti ricordi, amica mia, che freddo faceva quella sera a Trastevere quando ci s’infilava svelte in piccole librerie dopo cena e com’era tenero il tassista che ci parlava di Leopardi e del Sabato del villaggio? Ti ricordi la pioggia della domenica e la pienezza bella del negozio con gli addobbi di Natale dove ci siamo prese dei regali anche … Continua a leggere

Da qualche parte

Siamo a metà novembre. Natale è già qui. La Nina cresce e chiacchiera. Dice cose come: “Mamma mi racconti di quando ero nella pancia e sentivo la musica di dosonscrìc e tiravo i calci?”. Poi mi abbraccia e mi butta i baci dalla porta. Io lavoro. La mattina mi alzo presto; tutti i giorni della settimana. Vado a scuola, mi … Continua a leggere