Le stanze di Gaia

Ripetizione


Mi piace un sacco andare a fare ripetizione dal ragazzetto. Torno da scuola, poco tempo consumato in fretta e affanno, poi mi lancio fuori. Le due e qualcosa sono una bella ora.
Ascolto quasi sempre musica, cammino veloce perché spesso in ritardo e sfioro facce, odori, altre frette. Via Indipendenza, che non mi piace mai, invece mi piace, in quest’ora di mezzo con delle scale da salire e un caffè preparato che m’aspetta. C’è anche una luce diversa. E poi penso. E poi guardo le scarpe del negozio di fronte. E poi spesso le compro e il ragazzetto mi piglia pure in giro, come l’altra sera alla cena che ha colto un’occhiata assassina oltre una vetrina e ha detto: “Prof, con gli stivali è a posto, lasci stare”.  
Casa sua mi piace, c’è parecchio bianco e parecchia roba dentro. Un cane. Un fratellino minore. La finestra sulla piazza del mercato da cui sbircio sempre. E’ un bel posto, dove mi sento al sicuro e rido e faccio quello che so fare e mi viene bene. Un posto dove mi trattengo se posso, studiando l’evoluzione delle librerie o le fotografie di famiglia appese alle pareti.
La solita finestra sul mercato sta sempre lì, a ricordarmi che esistono diversi punti di vista per vivere una piazza: ad esempio affogarci dentro, lasciarsene risucchiare, perdercisi; oppure tirarsene fuori e osservarla dall’alto, stupefatti.
Entrambi, comunque, sono due modi meravigliosi di affrontarla.

Ripetizioneultima modifica: 2007-11-05T17:39:37+01:00da
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