Le stanze di Gaia

Tutto balla


La mia nuova borsa argentata dondolava nella sera fredda, mentre percorrevo a passi decisi via Indipendenza, direzione teatro Manzoni, direzione Chick Corea e Bela Fleck. Non mi aspettavo un freddo così. Se no magari il vestito nero a fiori rossi non lo avrei messo. Se no magari indossavo un maglione più pesante, un cappotto diverso, dei guanti. Però la camminata è stata bella. Bologna al buio col freddo e le luci sotto i portici che sfilano via veloci è bellissima. Ancora più bella quando si torna e tutto è ancora più veloce e sfumato e forse ancora più freddo. Fuori, scena da guerriglia urbana: bidoni in fiamme, sirene dei pompieri, asfalto umido. Bologna si traveste così: da metropoli estranea ed enorme, eppure allo stesso tempo sicura, buffa, percorribile tutta a piedi. Mentre ansante e piena di musica raggiungo casa, decido che è tempo, persino, di correre. Così mi slancio veloce lungo il corridoio illuminato, ventoso. Mentre tutto balla: capelli, orlo dell’abito, pensieri.

Tutto ballaultima modifica: 2007-11-10T15:25:00+01:00da
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