Le stanze di Gaia

Marionetta

Sono, nell’ordine, stanca, scoraggiata, sfiduciata.
Tipo una marionetta di quelle che si muovono infilando le mani dentro; ma senza alcuna mano dentro.
Afflosciata.
Carte, richieste, letterine formali di autorizzazione, fogli su fogli inutili da compilare, sguardi supplici da provare, voci pacate che difficilmente trovo, in me, e paroline burrose che scivolino e ammorbidiscano.
Sonno.
Cibo in eccesso. Senza alcun senso.
Parecchie persone che trovo sciocche; e garrule. Meritorie di niente più che due ceffoni sonori nel viso; e via e andare, a molte centinaia di chilometri lontano, in modo definitivo.
Oggi mi sono guardata in parecchi specchi. Sempre all’improvviso, è successo. Che ho alzato lo sguardo ed eccomi. Ma mica ho riconosciuto la mia faccia. Avevo gli occhi cerchiati, mi pareva d’essere grigia. Grigina, diciamo. Solcata dal tempo, dalle cose, dalle vite altrui.
Che poi finisce che il troppo pieno ti svuota.
E la sera pare inaffrontabile, con ancora scritti da scrivere e vestiti da preparare.
Dunque chiudere tutto, se mi riesce.

Marionettaultima modifica: 2008-02-18T22:09:33+01:00da
Reposta per primo quest’articolo