Le stanze di Gaia

In su

Se è vero che quando cammino ondeggio e caracollo, allora da oggi di più. Perché ho deciso che non mi merito scarpe senza tacco. E’ una decisione nuova e improvvisa, che m’ha folgorato mentre mi mangiavo la strada a falcate ampie, qualche ora fa, prima d’entrare a scuola. Del resto da ieri, con quegli stivali di pelle ottanio,  cammino a qualche centimetro più su dell’asfalto e l’asfalto fa tic tic tac, così io allungo la falcata e il polpaccio si tende e tutti mi dicono: beh! Ma non s’accorgono sempre che è per i tacchi. Dunque via le scarpe basse, via le orride ballerine, via gli stivali rasoterra. Da oggi solo altezze aeree. Da oggi si sale su, ci si slancia e si ondeggia e si affonda di più sul cemento. Ché anche la musica la segui meglio e i capelli scivolano ondosi e la gonna trova quel perfetto punto della gamba in cui fermarsi e i tendini sparano in su e senti che potresti, davvero, arrivare dovunque, e tutti lo noterebbero, che arrivi. Le ginocchia così meravigliosamente elastiche. E la caviglia, sì, bellissima riflessa nello specchio del negozio sotto casa, fra il nero e la luce del sole e dell’ombra.

In suultima modifica: 2008-04-02T17:41:38+02:00da
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