Le stanze di Gaia

Canzone di una perfetta giornata di luglio

 

Ci son stati dei giorni d’estate in cui non si faceva che ascoltare Fred Buscaglione e Nicola Arigliano. Oltre a bere sangria, allungare gli occhi oltre la sgiacuzi e sentirsi accolti nelle proprie debolezze. Eravamo lontani, laggiù in America, a parlare di Giovanni Giudici o guardare film di Fellini. A fuggire, più che altro. Un po’ da tutto. Allora era bello prendersi un giorno, chiudersi in pochi in una casa bellissima e nascosta nel verde, tutta bianca, di legno, dolce nella memoria; dolorosa nella memoria. Si stava lì e ci si voleva bene. La piccola riccia si struggeva, il giovane ragazzo dagli occhi che lanciano coltelli era un perfetto padrone di casa e ci accoglieva con quello che lui sapeva fare bene: barbacoa e bicchieri mai vuoti. Più molti sorrisi, naturalmente. Gettati di sbieco o diretti. Bellissimi. In quel posto c’era una pace trattenuta difficile da spiegare. C’era un profondo senso di vicinanza, uno straordinario strappo nelle nostre vite che noi ricucivamo lì, zitti, intenti a mangiare patatine e humus, le fronde degli alberi sopra. Qualcosa di molto vicino alla felicità, allo smarrirsi dentro una casa appena trovata eppure tua. Per me Arigliano sarà sempre tutto questo. Sarà sempre quel momento in cui Bluemoon allagò l’aria e qualcuno lo disse: sono quelle giornate in cui senti che l’estate sta passando attraverso le tue mani. Ed era proprio così: la consapevolezza dell’estate, del bene e del momento perfetto ci arrivò addosso all’improvviso; ci tramortì e ci rese felici e malinconici tutto insieme. Non c’eravamo mai voluti bene come allora. E per fortuna lo sapevamo. In quella perfetta giornata di luglio.


 

(Nicola Arigliano, Bluemoon. Canzone di una perfetta giornata di luglio)

Canzone di una perfetta giornata di luglioultima modifica: 2010-03-31T12:36:11+02:00da
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