Le stanze di Gaia

Settembre

Settembre dovrebbe essere un lungo ozioso mese di tempo libero. Settembre dovrebbe essere tempo e tempo e tempo. Perché settembre dovrebbe essere solo e soltanto ciò che resta di luglio e agosto. In realtà, invece, non è mai così. Infatti a settembre tutti cominciano a scoprire che sei tornata; s’arresta di colpo la minuta sfilza di giorni necessari per appiccicare in pace fotografie, scrivere lettere oltreoceano, ascoltare musiche già ascoltate. Settembre è una brusca frenata, altro che avvìo. Non comincia proprio un bel nulla. Settembre è come quando sei in macchina, schiacci di colpo il piede sul freno per un dannato ciclista che t’attraversa la strada e ti casca tutto giù dal sedile accanto. Se anche poi ti fermi a raccoglierlo, l’umore è ormai compromesso, hai detto già tre o quattro sacramenti e il contenuto della borsa sparpagliato a terra sembra non tuo.
Che farsene di Middlebury e di New York e di tutto quel sud, a settembre? E come riappropriarsi delle solite strade in modo indolore?
Fortuna però che mentre cammini pensosa e di sghembo via da Piazza Maggiore, il fisarmonicista sotto il portico suona Strangers in the night: la musica straccia la carta velina di questo inizio mese e dallo strappo sbuca l’uscita da Boston in macchina, nel sole, con i due amici preziosi, zitti, vicini, giovani; e tutto ancora da vivere.

Settembreultima modifica: 2004-09-03T17:25:00+02:00da
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