La gatta si rintana lesta dietro ai divani, la centralina meteorologica sul terrazzo segna due gradi, il fischio del treno che sale verso la collina continua implacabile a farsi sentire ogni ora. “Non provo dolore, solo claustrofobia”, pensa lei guardando lui che impacchetta il suo altarino indiano e quello strano minerale, prima di prendere la porta e andarsene – spalle curve e fronte imperlata di sudore, solo.
Ve l’ho detto, è gennaio: un mese crudele. Non si accettano sconti, patetismi o compromessi. Il sole splende ed è inoltre difficilissimo trovare una casa da comprare.
Claustrofobiaultima modifica: 2005-01-30T12:45:00+01:00da
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