Le stanze di Gaia

Come un rubino


La gonna thailandese di seta corallo sta benissimo con la maglietta di stile giapponese e le ballerine di paillettes. Cammino nell’aria finalmente fresca, sentendo la pelle sferzata dalla fine di settembre, soddisfatta delle mie gambe ancora nude. Ho i piccoli occhiali rossi che erano un regalo di compleanno e la giornata, complessivamente, brilla come un rubino. E’ vero, ogni tanto vengo attraversata da viltà impensate, epperò le supero, le oltrepasso come non mi capitava di fare da tempo: trasvolare sulle cose e sorriderne.
Le due classi di quest’anno mi fanno stare più tranquilla, per ora. Non ho alzato la voce neppure una volta, nessuna partaccia e nessuna vena fuori dal collo. Per essere già passata una settimana non è male. Presto sarà bello poter parlare di loro, poterne descrivere qualcuno. Ma ho bisogno di più tempo, di più amore.
Intanto mi basta avere qua e là delle meravigliose ore buca. Tutti le odiano e io invece le amo: mi piglio una pausa da tutto quanto, esco, prendo un caffè, vado in libreria e scopro l’ultimo Nesi. Rubo un po’ di tempo al tempo stretto della scuola, non mi lascio fregare dal verbale da scrivere o dalla chiacchiera inutile con qualche collega che l’anno scorso mi ha ferita. Me ne vado, saluto ed esco. E non ascolto neanche musica, perché non ce n’è bisogno.

Come un rubinoultima modifica: 2007-09-21T15:27:20+02:00da
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