Le stanze di Gaia

Vigilia di Natale

Vigilia di Natale. Nebbia quasi fitta e freddo di quelli che cammini e ti senti incidere la faccia da lame sottili, puntute. L’albero è pieno di cuori e di regali. E soprattutto è vero; infatti perde un sacco di aghi e sparge profumo intorno. Il frigo è pronto di ciò che serve e anche di ciò che non serve, come del gelato cioccolato gianduia e nocciola. La tosse mi perseguita e mi mangia le notti ma pazienza. Non rinuncio ai portici, a via Oberdan con il musicista che ha cambiato strumento e quest’anno suona lo xilofono invece della fisarmonica. Via delle Drapperie è il solito profumo di formaggio, mortadella, pollo arrosto e ripieno di tortellini. La amo così, la mattina del 24, struccata, con gli occhiali, nascosta dentro una sciarpa di cachemire nera, morbida, grande; mentre mi urtano di qua e di là grandi signori con donne pettinate di fresco, che indossano pellicce. Torno a casa piena di borse, pacchi e con le braccia stanche. La città aveva strade deserte, silenziose e lunari anche alle undici del mattino; altre invece piene, grossolane ma belle. Io ricevo messaggi, scambio auguri, mi compro lo sciroppo per la tosse. Non so: mi viene da pensare che un po’ appartengo a tutto questo, un po’ no. Risucchiata là dentro ma anche distante, aerea. E’ un Natale che aspettavo. E’ un Natale che è qui. Ed è strano, perché quello scorso è ancora qua dietro.

Buon Natale. A quelli che passano, che vanno via e che tornano. Ma soprattutto a quelli che mancano ma son sempre qui.

 

 

 


 

(George Cables Trio, Have yourself a merry little Xmas. Musica per vigilie di Natale con tosse, aghi di pino e tortellini)  

Vigilia di Nataleultima modifica: 2008-12-24T16:20:00+01:00da
Reposta per primo quest’articolo