Note perugine / 3. Il Mehldau dei sogni

Poi c’era Brad. Lasciamo stare la magia di Ale che è riuscito dal nulla a materializzare i biglietti, mentre io stavo lì accalcata alla porta d’ingresso ad aspettare qualche rinuncia.
Ma Brad. Dimmi, come fai a suonare così, Brad? Perché tocchi il piano in quel modo, con cura e rispetto e sottile piacere? Com’è possibile che quello che suoni rimanga sospeso in una specie di sovramondo, Brad? Racconta, Brad, com’è che t’è venuto in mente di suonare Tres palabras (o qualcosa di simile) e poi metterci dentro Besame mucho senza però venirmi a prendere e farmi ballare stretta stretta arrovesciata su di te, sul tuo torace snello e le spalle piccole? Brad, Brad, dimmi Brad, perché mai hai suonato Someone to watch over me così da sgretolarmi il cuore e farmi pensare che Keith Jarrett in Melody at night, with you non era in fondo poi questo granchè? Ma poi perché, eh, Brad, in uno dei bis hai voluto regalarmi Moon river in quel modo lì soffiato pensoso e lunare come la suoni tu? Che poi lo sai che è uno dei miei pezzi preferiti, no, Brad? Ma insomma, ecco, in mezzo al concerto quando tu suonavi uno di quei pezzi veloci che mi pare proprio questo, Brad, come dire, mi sono addormentata. Ma giusto dieci minuti, Brad, te lo giuro. Là dentro il palco con la testa appoggiata al muro e tu laggiù sul palco, illuminato dai riflettori e inclinato sul piano che parevi una specie di sogno, Brad. E, vedi, te l’ho confessato che ho chiuso gli occhi e ho dormito. Ma era tanto tardi, Brad, ero così stanca, mi facevano male i piedi e avevo sete. Appena dieci minuti, Brad, davvero. Ma laggiù c’eri tu e nell’indistinto languore del sonno, sentivo te suonare e dormivo felice, Brad. Ah, Brad. Grazie, Brad. Quando torni, Brad?

Note perugine / 3. Il Mehldau dei sogniultima modifica: 2003-07-21T11:20:00+02:00da capecchi
Reposta per primo quest’articolo

2 pensieri su “Note perugine / 3. Il Mehldau dei sogni

  1. Ho passato la giovinezza a lavorare sui muscoli e su questo po’ po’ di fisico che ora, inutilmente, mi ritrovo. Se avessi sospettato allora quello che oggi imparo, il pianoforte che ho in casa non sarebbe un luogo impolverato dove esporre inutili soprammobili. Se studiassi 15 ore al giorno credi che potrei recuperare? AR

I commenti sono chiusi.