Sisifo

Poi nevica. Così, in modo del tutto inatteso, in questa mattina e in questo primo giorno del mese che dovrebbe dare inizio alla primavera. Le cose a volte accadono tutte insieme: la fine di una pagina da scrivere, il macigno di Sisifo, la neve. Mi sono ritrovata a pensare spesso, ultimamente, quanto tutti noi siamo salvi grazie al nostro personale … Continua a leggere

Metti un post sotto l’albero

  Quando s’arriva a dicembre devo sempre trattenermi un po’, altrimenti ne scriverei continuamente. E’ che lo amo in modo esagerato, questo mese. Infatti di lui mi piace proprio tutto: dal freddo, alla ressa, alla noia dei pranzi festivi, alle sciarpe e ai fagotti di vestiti. Per non parlare delle canzoni di Natale e dei film pieni di troppe luci … Continua a leggere

L’ombra

“Uscii di casa come un matto. Mi ritrovai dopo un pezzo per la via Flaminia, vicino a Ponte Molle. Che ero andato a far lì? Mi guardai attorno; poi gli occhi mi s’affissarono su l’ombra del mio corpo, e rimasi un tratto a contemplarla; infine alzai un piede rabbiosamente su essa. Ma io no, io non potevo calpestarla, l’ombra mia. … Continua a leggere

Bibbie

Chi mi vuole bene lo sa. Io ho due bibbie di riferimento. Tutte le poesie di Eugenio Montale. E le canzoni di Tiziano Ferro. Li interrogo, chiedo, voglio da loro sapere cose. Mi rispondono sempre entrambi; e qualunque cosa mi dicano, io ci credo. In momenti diversi della vita piglio il volume grosso e vecchio edizione Mondadori, quello con la … Continua a leggere

Scabra

Vorrei avere una penna trincetto. Che verga sulla pagina come tagliare. Ogni parola una scalfittura, uno squarcio. Ma preciso. Ma freddo. Mi piacerebbe una scrittura così: scabra. Una scrittura pietra, lama, scheggia. Che definisca e dichiari, disegnando con linee impietose e nude quello che vede. Parole che brucino la lingua e le mani e gli occhi di chi le incrocia, … Continua a leggere

Una mano rubata

“Un tempo, una mano rubata: quello sciocco aveva ragione” mormorò la fanciulla. “Pure, è terribile che non si riesca a rendersi bene conto di questo: come rubata, a chi, a che, a quale ritmo o gioco? O forse tutto è tempo o mano rubata, tutto ciò che non è…?”. “Vuoi dire che la felicità è una mano rubata? Via, è … Continua a leggere

Esercizi di irrobustimento dello spirito

Nonna ci dice: – Figli di cagna La gente ci dice: – Figli di una strega! Figli di puttana! Altri dicono: – Imbecilli! Mascalzoni! Mocciosi! Asini! Maiali! Porci! Canaglie! Carogne! Piccoli merdosi! Pendagli da forca! Razza di assassini! Quando sentiamo queste parole, il nostro volto diventa rosso, le orecchie ronzano, gli occhi bruciano, le ginocchia tremano. Non vogliamo più arrossire … Continua a leggere

Nebbia

Nebbia. C’è un sacco di nebbia qua fuori. E tutto è ovattato. La voce dagli altoparlanti, le luci oltre la stazione, i frisccchhh dei treni sopra le rotaie. Scorre un tempo lento e chiuso. Scorrono le ore e la grammatica si dipana, la vita pure. Il tubo azzurro dove la Nina entra dentro sbandando pure quello, si srotola e s’arrotola. … Continua a leggere

Mi dispiace

Incredibile quanto le parole che si scrivono abbiano ricadute impensabili rispetto a quello che uno aveva nella testa mentre scriveva. E’ la prima volta che mi succede che le parole di questo blog (per altro non mie, ma scritte nei commenti) feriscano qualcuno. E’ successo stamani, a scuola, e ci son rimasta come una cretina. Davvero. Male, come una cretina. … Continua a leggere