Le borsine di Cicci e Ale

Già Cicci l’avevo adorato, quando Robba scrisse di quella faccenda delle borsine in plastica. Ma vedere Ale, vestito altrettanto in giacca e cravatta, con borsettina in plastica pure lui, e pure lui con chiavi, portafoglio, occhiali e quant’altro graziosamente ivi raccolto, beh, credetemi, ho pensato di sognare. Questa borsina, però, recava la scritta Gelateria da Gianni invece che Enoteca Rocchi: … Continua a leggere

Svolazzi, grazie

Non so cos’è. Forse lo Sbarbaro mattutino o il grigio fuori o i sinonimi e i contrari da correggere o il senso di smobilitazione che si respira dappertutto. Neppure la cazzatella dell’estathè ha funzionato. Nemmeno il pensiero delle ciabattine cinesi. Perché invece una pesantezza opprimente transita da queste parti, oggi. Sì sì, si accettano anche battute su quello che ho … Continua a leggere

Per onore d’un Estathè

Tutto pensavo, ma che mi toccasse intervenire per difendere l’onore dell’Estathè io davvero non me lo credevo. Siccome Emmebi riprende e plaude ad Attentialcane che tratteggia ritrattino del bevitore tipico – ossia “i chierichetti, i boy scout, le dame di San Vincenzo (chè la cocacola fa le bolle nella pancia), i bambini nei campeggi organizzati dai preti, gli animatori degli … Continua a leggere

Omaggio piccino a Camillo Sbarbaro

Causa ignobile contrattura di tempo, la spigolatura settimanale salta. Mi piace allora d’omaggiare Sbarbaro, che amo come s’amano i cani che raspano per strada. E l’amo ancor più, forse, in prosa che in versi, fosse solo per quel titolo, Trucioli. “In piazza C. una vecchia veniva avanti; impedita nel passo da un gatto ch’essa cercava amorevolmente di dissuadere. Il gatto … Continua a leggere

La bionda fanciulla

Eh, no, così non si fa. Non posso, io, salire su a lavorare mentre so che giù, dabbasso, c’è French kiss in televisione. Con quella Meg Ryan prima maniera e Kevin Kline stropicciato, lungocrinito e giaccadipellevestito, che strapazza la bionda fanciulla per un po’ ma infine la fa innamorare. Con insomma la bionda fanciulla che adoriamo – riconoscendo in quest’adorazione … Continua a leggere

Sdilinquiscimi così, senza pudor

Mettere swing nella Carmen di Bizet, però, “è’ un azzardo un po’ forte, che ci son professori, oggidì, a tutte le porte”. E bravo Rea, che mi piacevi prima e mi piaci ora sempre di più. Ho avuto un sussulto davvero jazz, prima, con brividi e urletti di quelli che scappano per solito in esecuzioni dal vivo. Più sdilinquimenti vari, … Continua a leggere

Ciabattine cinesi

Ho migliaia di gonne appese nell’armadio. Magliette in un numero inimmaginabile nei cassetti. E scarpe, oh, Dio, le mie scarpe. Molte e belle e alcune nuove basse con le paillettes celesti e altre alte con una striscia sottile sottile color panna che attraversa il piede appena sopra le dita, i lacci che girano intorno alla caviglia; e poi anche quelle … Continua a leggere

Radiohead chi?

Il jazz, e va bene. Ma tutto il resto, però. Patisco di questa mia ignoranza musicale di tutto ciò che sta fuori da swing, bop e compagnia. Non è colpa mia se l’adolescenza andava dietro a Queen, Dire Straits, un po’ di metallo pesante e ovviamente il cantautorame uso serate con la chitarra. Era colpa dei ragazzi che c’erano da … Continua a leggere

“Sono tornato a casa e mi sono fatto una sega”: obbravo!

Quei blog che son tutti un “cazzo, merda, fica, vomito, bevute notturne, scopate, sono tornato a casa e mi sono fatto una sega, insonnia, rutti, buio, abisso, bruciore, sigarette, nero, sangue sparso, prendetevelo nel culo”, bestemmie e anatomismi corporei di ogni tipo, a me, dopo un po’, mi annoiano a morte. Li leggo una, due, tre, quattro volte. Poi basta. … Continua a leggere

Dell’ineguale distribuzione dei talenti

Non ci voglio credere che quest’uomo sappia anche scrivere. Invece mi si dice che ha scritto Mercoledì delle ceneri, secondo romanzo dopo The hottest state, inedito in Italia. No no no. Ethan Hawke non può saper scrivere. Sono sicura che i due romanzi sono indegni. Sì, dev’esser così.