Sono io il cerbiatto

Ogni scelta è una rinuncia. E ancor più se la scelta è ponderata, sofferta, vivisezionata. Io ci metto ore, la sera, a decidere cosa indossare la mattina dopo; figuriamoci scegliersi una vita. Vuoi qualcosa e scarti qualcos’altro, perché tutto insieme non si può tenere – le mani son due e poi finisce che ti scappa tutto da tutte le parti. … Continua a leggere

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Sette vite

Quando, venti minuti alle otto, io arrivo a scuola, ho già vissuto sette vite. Ho camminato nell’afa imprevista e troppo umida del binario uno; la stazione buia, i barboni accartocciati sotto le coperte e contro i muri. Ho trovato il treno chiuso e cercato di liberarmi del tipo che non si sa cosa diavolo abbia in testa per importunarmi alle … Continua a leggere

Il buio la pioggia la sveglia

E domani il buio la pioggia la sveglia che suona alle cinque il senso di vuoto e di più l’inutilità di trovarsi in un posto in cui sei soltanto qualcuno che passa di lì. Il freddo al mattino nella stazione che è cupa ed è vuota come un tubo o un barattolo vecchio. Il tergicristallo che va e che va … Continua a leggere

Smog contro Natura

Nella nostra New York personale, salire io e la Nina sopra un taxi, per dimenticare l’odiata montagna. Vedere le sue gambette che appoggiano sul sedile e gli occhi che guardano su, nel cielo striato di grigio città. La piantina che il tassista regala mentre lei, zitta, sorride. “C’è gente come in Riviera”, dice lui dietro gli occhiali scuri, fendendo le … Continua a leggere

C’è tempo

C’è tempo per la poesia. Del momento in cui vedrò l’alba dal treno e starò ascoltando forse Fresu o magari Conte oppure qualche canzone totem dei Radiohead e sentirò una specie di perfezione assoluta galleggiarmi intorno. C’è ancora tempo, per quando guiderò su su per quelle curve e mi sentirò così pienamente dentro a ciò che faccio da sorridermi da … Continua a leggere