Ci sono in giro

Allora devo dire questa cosa. Io non mi aspettavo, quando sono rientrata a scuola a gennaio, che sarei finita in questo turbine di studenti informatizzati. E’ tutto un leggersi, uno scriversi, un commentarsi. Pensare, quando ho iniziato a scrivere questo blog, che un giorno tanti quattordicenni sarebbero venuti qui (o da altre parti dove scrivo) a leggermi e dire “Bello, … Continua a leggere

Semplici

Ho sonno, la grammatica mi annoia e penso troppo al mio i-pod nuovo. Inoltre, quando si arriva da queste parti dell’anno, a me interessa solo andare alle cene di classe e fermare bene nella mente tutte le facce degli alunni che non vedrò più. Basta, tutto qui. Desideri semplici.    

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Incidere la strada

E’ vero. Abito la mia vita. Questa sensazione di completa aderenza ad essa ce l’ho sempre avuta, a dire il vero, tranne quei rari momenti in cui facevo cose che non volevo fare e infatti poi ho troncato appena ho potuto, tipo il bubbone purulento della SSIS. E’ che non riesco a farmi scappar le cose via così. Non riesco … Continua a leggere

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Poi è piovuto

“Insomma poi è piovuto”, osserva la mamma del grande Leo, sotto l’acqua spregiosa delle due, in bilico tra il gradino d’entrata e quello d’uscita. Eppure in qualche modo è come se non me n’accorgessi. Arrivo a casa fradicia, intrisa d’acqua eppure tutta contenta e piena di pacchetti, facce, abbracci da conservare. E’ che oggi ho ricevuto un sacco di cose: … Continua a leggere

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28 maggio

Chissà se domani piove. Io spero proprio di no. In genere non piove mai il 28 maggio e a me piace così: un sole caldo e un’aria afosa da anticipo d’estate. Luminosa. Questo vento che stasera arriva dalla finestra, però, non mi lascia ben sperare. Se non fosse che porta dentro casa l’odore dei tigli, di cui devo aver scritto … Continua a leggere

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Cinquanta

I miei cinquanta punti per i compitini dell’anno di formazione me li sono presi, alla fin fine, e sono molto soddisfatta. Uno dei lavori che ho mandato era un piccolo saggio su Rosso Malpelo e il pugno nello stomaco che senti quando lo leggi. Un altro era una delle mie solite stroncature cattive sulla scuola dei progetti. Un altro ancora … Continua a leggere

Uscire dal gorgo

Ecco, appunto. L’avevo detto che son giorni pesti. Stamani nel corridoio parevano tanti vitelli in uno scannatoio. Ciondolavano qua e là. Singhiozzavano con le spalle che tremavano. E io là in mezzo a non saper che dire, con la gola serrata e quel caldo che soffiava su tutto. Finisce che uscirò di nuovo. Tocca andare a ritirare gli occhialetti rossi … Continua a leggere

Now you has jazz

In queste giornate peste e perse, Bing Crosby e Louis Armstrong che cantano il jazz sono stati un picco di puro piacere. Solo per cuori puri e swing, che nella classe ci sguazzano.   

Oggi, solo una lunga appiccicosa giornata

Già ieri era stato un pomeriggio infinito. Per l’incapacità di stare in casa seduta davanti al computer, avevo dovuto per forza uscire. E camminare, camminare molto. Milonga nella testa, gonna leggera a righe e ugge, mi ero gettata nel caldo del pomeriggio, in cerca di una pace momentanea fra occhiali rossi che forse non porterò mai e gonne gonne gonne. … Continua a leggere