l’ideale sarebbe ascoltare il silenzio e cercare di fissarne i nomi e di spiegare nelle scuole domani che quegli uomini non sono solo quelli delle solite barzelette. Ma gente che ha fatto il proprio dovere.
poi un giorno mi spieghi che è successo. lo sai che non leggo gnueconomy. non me ne fare una colpa. (robba)
Non te ne faccio una colpa, anzi: in certi casi, come questi, diventa un merito. (Gaia).
Chiarimenti via mail, Robba cara. (Gaia)
Stan già tutti parlando.
Ma il silenzio perché? Per non urlare di chi è davvero la colpa delle morti di ieri? Con questa cosa del silenzio si diviene complici di chi ha sferrato questa offensiva contro il mondo, chiamandola “guerra preventiva”.
Scusami, chiunque tu sia. Se uno ammazza un altro, quello che ha ammazzato è colpevole. E io, certo, non ne sono complice. Punto. Che sia chiaro e che non mi si venga a importunare blaterando sul silenzio o sul non silenzio. Il mio silenzio è una scelta e chiunque non è d’accordo giri al largo da qui e vada a dare del complice a qualcun altro. Il mio silenzio era proprio per evitare che qui, da me, in casa mia, si facessero strumentalizzaz ioni di qualsiasi tipo. Dunque: aria, per favore. Spostarsi un po’ più in là, prego. E speriamo di non doverlo ripetere, grazie. (Gaia)
E’ anche più semplice. Io per esempio non saprei cosa dire.
Meglio un silenzio sdegnato, hai visto mai che qualcumo equivochi.
l’ideale sarebbe ascoltare il silenzio e cercare di fissarne i nomi e di spiegare nelle scuole domani che quegli uomini non sono solo quelli delle solite barzelette. Ma gente che ha fatto il proprio dovere.
poi un giorno mi spieghi che è successo. lo sai che non leggo gnueconomy. non me ne fare una colpa. (robba)
Non te ne faccio una colpa, anzi: in certi casi, come questi, diventa un merito. (Gaia).
Chiarimenti via mail, Robba cara. (Gaia)
Stan già tutti parlando.
Ma il silenzio perché? Per non urlare di chi è davvero la colpa delle morti di ieri? Con questa cosa del silenzio si diviene complici di chi ha sferrato questa offensiva contro il mondo, chiamandola “guerra preventiva”.
Scusami, chiunque tu sia. Se uno ammazza un altro, quello che ha ammazzato è colpevole. E io, certo, non ne sono complice. Punto. Che sia chiaro e che non mi si venga a importunare blaterando sul silenzio o sul non silenzio. Il mio silenzio è una scelta e chiunque non è d’accordo giri al largo da qui e vada a dare del complice a qualcun altro. Il mio silenzio era proprio per evitare che qui, da me, in casa mia, si facessero strumentalizzaz ioni di qualsiasi tipo. Dunque: aria, per favore. Spostarsi un po’ più in là, prego. E speriamo di non doverlo ripetere, grazie. (Gaia)
E’ anche più semplice. Io per esempio non saprei cosa dire.
Meglio un silenzio sdegnato, hai visto mai che qualcumo equivochi.