“Vergine luna, tale / è la vita mortale”

Tre sono le cose adatte a queste giornate.
La prima è una mattonata leopardiana, da trarre – a seconda dell’umore, del momento, dell’inclinazione – dai seguenti passi: la seconda strofa del Canto notturno di un pastore errante; Sopra il ritratto di una bella donna, vv. 1-7; Il tramonto della luna, vv. 63-68; la terza strofa della Ginestra. Basta che non andiate a prendere il naufragare e i cazzutissimi piaceri dell’immaginazione.
La seconda è un elenco di facezie varie:
Pare che dorma
L’età ce l’aveva
Com’è rimasta bene
Sembra che sorrida
La su’ vita l’ha vissuta
Il nostro giorno è scritto
Com’era allegra
I morti quando son nostri un fanno paura
Ha smesso di patire
Si riconosce proprio bene
Non fate entrare i gatti se no la sciupano
Era occhiabile
Spruzzava gioia da tutti i pori
Tocca a tutti
E’ sempre la solita
Quando si more, il che succede un si sa
E’ una ruota che gira
Ci levano i piedi loro, ci si mettano noi
Siamo di passaggio
Lei è stata tanto sulla porta
C’ha un bel visino disteso e sorridente
Questa è la vita, non c’è niente da fare

La terza è, ancora e sempre: bomboloni.

“Vergine luna, tale / è la vita mortale”ultima modifica: 2003-07-16T22:15:29+02:00da capecchi
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Un pensiero su ““Vergine luna, tale / è la vita mortale”

  1. dice il gambero: Giò arte e vini, (0755-731100, via andreotto 19) sotto i 30 euri. Ma se riesci ad arrivare a città di castello, consiglio – ce sò stato – il postale (v. De Cesare 8 – 0758- 521356): ottimo. n.

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