A ritroso nella leggerezza

Lasciamo fluire un po’ di leggerezza perché qui, davvero, non se ne può più. Ascoltiamoci il bellissimo Body and soul di Joe Jackson, consigliato dal conoscitore di polli e pollastrelle, il ben fotograficamente nascosto Lupus. Pensiamo alla coppia da avanspettacolo incontrata ieri da Nannucci, reparto jazz – di cui si può fornire stralcio di dialogo con la sottoscritta, su richiesta e solo ai primi tre che scriveranno. Ricordiamoci anche dell’orgia di acquisti effettuati – compresi: necessario cappellino nero in lana e fiori colorati con guanti annessi e scarpe da ginnastica Adidas color argento (immettibili). Immaginiamoci poi sedute a quel bancone di bar, a sorseggiare languidamente Martini cocktail con Robba. E cancelliamo, cancelliamo per sempre, la perdita di quell’anello fra le 19.00 e le 19.30, presumibilmente al supermercato qui di fronte.

A ritroso nella leggerezzaultima modifica: 2003-09-03T14:57:20+02:00da capecchi
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4 pensieri su “A ritroso nella leggerezza

  1. le cose da cancellare nel mio caso hanno meno valore ma non sono meno insistenti: le macchie che trovo sui vestiti che prima di essere lavati non erano macchiati subito dopo che c’è passata la mano di yvonne (non ho il cuore di accusarla apertamente, ma il danno è costante e sta diventando insopportabile) , i mobili della mia vecchia casa che sono stati incamerati senza neanche avvertirmi dall’amico che l’ha presa dopo di me, e, più importante di tutti, gli aghi che tanto spesso pungono ogni sicurezza.

  2. Ehi ehi, cos’è sto afflato intimista che ti fa riflettere sull’insicurez za pungolata dagli aghi? Più superficialità, per favore! Chè stasera ti porterei a bere io che ne ho bisogno, visto che troppa cerebralità spesa nell’argomenta re qua sotto mi sta uccidendo. Non saprei assolutamente cosa offrirti perchè l’esperta sei te, ma ti racconterei del colore allucinante delle mie nuove scarpe. (Gaia)

  3. E Night and Day? eh? Sei in ritardo sul programma? (psss… a richiesta e con connessione appropriata, qui si spacciano anche mp3) 😉 miic

  4. Zuck, caro, stai sicuro che a vedere Scream e, tanto più, i Rancid non ci vado nemmeno se mi offrono il biglietto gratis. Però, vedi, se sei al cinema, uno dei protagonisti si è appena ammazzato e quella dietro di te ride, beh, allora, abbi pazienza, la tipa in questione va fustigata. Comunque, l’ultimo concerto che non fosse rigorosamente jazz (dunque seduti e zitti, grazie a Dio) è stato Vinicio Capossela – ahimè. Era in teatro, ma tutti cantavano, smanettavano e facevano i cori. Io ero a disagio. Ho capito che sarebbe stato l’ultimo di quel tipo. Poi, se mi capita di passare mentre c’è un concerto gratuito da qualche parte, ascolto. Ma in genere resisto qualche minuto e poi via. (Gaia)

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