Un cent

Nulla, nulla. Non mi viene da dire nulla che sia intelligente e dignitoso. Il mio ricordo è piccolo e sciocco. Un cent messo dentro a quelle macchinette, lassù, e uscito fuori oblungo. Lo tengo nel portafoglio.

Un centultima modifica: 2003-09-11T11:28:50+02:00da capecchi
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4 pensieri su “Un cent

  1. Mi verrebbe da dire anche troppo, non so se di “intelligente o di dignitoso”, ma un fiume di parole non esaurirebbe la rabbia, non sarebbe in grado di contenere in maniera esaustiva il mio punto di vista. Non sono ancora mai stata a NY. Quelle torri io non le vedrò mai. E’ come se avessero distrutto qualcosa di mio, il simbolo di un mondo ben lontano dall’essere perfetto, tuttavia ai miei occhi certamente migliore dell’alternati va. Si è voluto forse colpire e distruggere un mondo che si disprezza perché, pur nelle sue mille cadute e contraddizioni, funziona meglio di altri?
    E’ indubbiamente una frase fatta, eppure niente potrà, per decenni per lo meno, essere lo stesso. Non è possibile prescindere da quanto è successo. E invece sembra di leggere e di percepire nei cuori dei più, soprattutto in Europa, un ricordo più sbiadito, più contenuto, un pezzo di storia appartenente ad altri, non propria. Per me rimane una ferita aperta nella mia carne. Stefania

  2. Il mio ricordo: una mattina di sole a novembre, io e Claudia ci siamo avviate nella grande hall delle twin tower, c’era già una fila immensa, ci siamo guardata e poi abbiamo rinuciato. Poteva essere quella mattina, poteva capitare così, tra un programma e l’altro, senza alcun presagio. Abbiamo ripiegato in uno starbuck per un caffè caldo. Momi67

  3. CaraGaia cosa mi fai venire in mente adesso… Anzi, già da un paio di giorni che ci penso. Immagini nitide e chiare combinate a sentimenti di sgomento e tristezza. Dubbio: ma come t’è uscito ‘oblungo’? eh, me lo spieghi? (KK)

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