Traballanti in giro per vari angoli di Roma

La sveglia tardi, a rigirarsi sul letto con i libri sotto, utili a puntellare e anche un po’ a filtrare conoscenza. La pioggia e il grigio e gli alberi-alghe visti da dentro l’acquario, mentre sfilavano progetti di riso basmati e promesse (mantenute) di focaccine al rosmarino e tofu, tanto per spezzare la fame. Poi io, Robba, Cicci , Dè e Lurens traballanti in giro per vari angoli di Roma, dalla pizzeria Rossini al caffè clamorosamente bocciato di non so dove alla casa del sassofonista in Selmer Super Action 80 – però il mio King è meglio e certo più evocativo – alla Kia Gay Pride rossa lanciata verso la stazione. La domenica è stata bella per davvero. Ed era abbastanza incredibile l’accorgersi di esser proprio dentro a uno di quei raccontini intensi e surreali della mia amica in scarpette da pugile, che sorrideva e parlava a volte sì e a volte no, proprio come aveva preannunciato lei e proprio come a me piace – chè altrimenti mi stranisco. Due soli rimpianti: non aver avuto un trench color panna – o almeno blu – in cui avvolgersi oggi, per le strade sciacquate di Roma; e non aver assaggiato il seitan, certo inodore e insapore, però, vuoi mettere, vedertelo nel piatto sotto forma di arrostino.
Grazie ai padroni di casa, avari in dischi ascoltabili ma prodighi in tutto ciò che serve.

Traballanti in giro per vari angoli di Romaultima modifica: 2003-10-06T00:18:42+02:00da capecchi
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