Quelle cose fatte un po’ così

Uscire dallo stato di plumbea ruvidezza è facile. Basta entrare d’impulso nel negozio di dischi in quell’istanbul del sottopassaggio della stazione di Firenze; e uscirne con il nuovo disco di Harry Connick jr.. La vita in fondo non è poi così complessa: si divide fra quelli che amano Harry Connick jr. e quelli che no. Perché amarlo porta a tutta una serie di cose fatte così: lei su un treno a fissare le lucette equidistanti del corridoio e a muovere i piedi e a sorridere, vaga di ricordi e gonne al ginocchio. Lui che arriva spettinato trafelato a prenderla giù dal treno e la città va ma non si sente perché c’è come il fermo immagine sul sorriso di entrambi – che non si dicono nulla. Piccole case dove non c’è lo spazio per ballare ma si balla lo stesso, stretti, fra i due divani e le lampade d’angolo, con un certo imbarazzo nonostante il tempo e la protezione delle tende arancioni. Giardini fioriti nell’Upper west side, New York, lui col cane e lei che aspetta con golfino chiaro sopra maglietta bianca. Strade dove due sciamano in auto a noleggio, seduti vicini e ansiosi di scendere fra il giallo dei taxi che appaiono sempre come necessari al loro panorama. Soprattutto quelle cose fatte un po’ così, di una lei e di un lui poco ruvidi e molto morbidi, decomposti in gesti mai giusti, sfilettati in allegre ritrosie, spesso sorridenti ma senza darlo a vedere. Che s’amano ma si strattonano quel po’ che basta a far partire la canzone lenta della riconciliazione – More than the gratest love the world has known, this is the love I’ll give to you alone…

Quelle cose fatte un po’ cosìultima modifica: 2004-02-05T16:35:00+01:00da capecchi
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8 pensieri su “Quelle cose fatte un po’ così

  1. Questo “Only you” mi garba di molto. E stasera a luci spente lo lascio scorrere nella vasca con l’acqua calda. E poi per tutto il tempo ancora, fino al letto e prendere sonno al momento giusto. Giust’appena dopo le ultime parole “..and bring you closer to me”.

  2. “sflilettati in allegre ritrosie” procurerà l’ennesima transazione commerciale redditizia per fandango (nel senso che lo compro l’harry e poi corro a cercare anche delle tende arancioni). ciccio

  3. Fran: tutto merito tuo se l’ho comprato. Dopo il tuo commento mi frullava in testa quella voce a tratti simile al grande Frank. Ed ecco. Ciccio: meglio se le tende arancioni sono comprate a Firenze. (Gaia)

  4. Firenze, Firenze.
    Meno ci scendo meglio sto. Gaia, hai sentito? Per giovedì siamo convocate a reti unificate. Altro che Harry Connick jr. ci vorrà dopo!

  5. Robba: non frequento mercanti d’uomini, io. Whistle: porta generi di conforto vari, per sostentarci nell’incontro fiume. (Gaia)

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