Lo stile Porter

Cole Porter ha scritto giusto quella manciata di canzoni che rientrano fra i motivi per cui vale la pena alzarsi la mattina e non spararsi un colpo di pistola alla tempia.
Il film su di lui è pieno di lungaggini e a tratti è davvero melenso. Però ti riporta alla mente quelle canzoni, una via l'altra, seppure cantate da Robbie Williams – che, al solito, ti fa sempre pensare ad altro dalla musica – oppure da quell'Alanis Morissette tutta mossette. Certo c'è anche una strepitosa versione di Let's Misbehave cantata da Elvis Costello in completo bianco; e allora. Poi ci sono tutti quei perfetti borsalini sulla testa di Kevin Kline e le scarpe da ballo delle donne e gli abiti pazzeschi di Ashley Judd, col collo segnato da fili di perle che scendono giù, in un inequivocabile stile Linda Porter, come si diceva allora. Il film ha insomma qualche merito, perché quando torni a casa metti su quel disco dove Louis canta Let's do it – "even lazy jellyfish do it" – ed Ella Too darn hot. Che poi sarebbe il pezzo di quando ballavi aggrappata al Maestro nel salotto di Stewart, in un inizio d'agosto metà caldo e metà no, muovendo molto gambe e capelli, in frenetici giri di swing. Nella stanza tutto ruotava: divani, soffitti, punti di vista. Sparivano i dolori e tu eri lì, a centrifugarli dentro una sezione fiati del 1956. Era anche la sera in cui Jumpin' Joe si trasformò in Swingin' Joe. E tutti ne furono felici.

Lo stile Porterultima modifica: 2004-11-03T12:53:52+01:00da capecchi
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9 pensieri su “Lo stile Porter

  1. Come scrivi bene tu.
    Passo spesso di qui a leggerti, mi piace il tuo blog. E come parli delle cose che ami…
    Francesca

  2. Bello! e condivido tutto. In particolare il fatto che *quelle* canzoni sono uno dei pochi buoni motivi per alzarsi al mattino.

    Credo che segnalero’ il tuo post.

    Angelo

  3. Ieri sera sono partita con un amico per vederlo, beh, una volta lì ho scoperto che davano in un unico spettacolo alle 15,30 e che giovedì lo tolgano dalla programmazione. Motivo? E’ stato definito, sulla piazza di Torino, un film adatto alla terza età e loro, i nonnini, vanno al cinema solo il pomeriggio. Non è folle? Non mi resta che attendere il noleggio. ps. ho dovuto ripiegare su “The village” che non mi è piaciuto. Ciao Momi

  4. Si hai ragione Cole Porter e George Gershwin, due motivi per alzarsi la mattina, il film credo proprio non lo vedro’ troppo importante Cole Porter per vederlo rovinato, poi Robbie Williams , per carita’ e’ vero che questi pezzi sono dei capolavori, praticamente impossibili da rovinare, insomma e’ uno di quei casi dove sono felice e contento di avere questo pregiudizio 🙂
    Ciao un saluto

  5. che bello, Cole Porter! ho messo il suo cd in macchina e lo ascolto sempre mentre guindo. ti ricordi dove l’ho comprato? a Boston insieme a quello di Sinatra. mi ricordo ancora la sera in cui ci siamo messi a ballare insieme a Rosario e Joe. lui era buffissimo, intirizzito, mentre Rosario era il contrario. che bei ricordi! ciao, Cristina

  6. Cri, impossibile dimenticare Boston e la fermata da Border (almeno lì non ho perso il portafoglio), così come le lezioni di ballo a Joe. (Gaia)

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