Venti minuti alle otto


Le lettere di Foscolo ad Antonietta Fagnani Arese, una camminata rock’n’roll che pesta pozzanghere, l’apparizione imprevista di un adorato studente. Così la sera ricompone il suo più sopportabile ritratto. Si tinge di buio e di lucidi fari arancio, mentre non apri l’ombrello, tiri su il cappuccio e sfili via accanto a facce che non vedi. Senti solo la città scivolarti accanto, di lato, intorno, l’epistolario amoroso stretto tra le mani, i due taccuini di due toni diversi di blu, Philiph Dick dentro la borsa e il lucidalabbra rosso addosso. Ché a te le labbra stanno bene che si vedano, anche se il resto della faccia è senza trucco, levigato, morbido di crema e perlato di pioggia. Corri rapida verso casa inspirando l’umidore dell’aria. Mancano venti minuti alle otto. Non sembra inverno.

Venti minuti alle ottoultima modifica: 2008-03-04T22:30:00+01:00da capecchi
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5 pensieri su “Venti minuti alle otto

  1. A proposito di lettere d’amore, io ho letto “lettere alla fidanzata” di Heirich Von Kleist, scritte, pensa tu, all’inizio dell’800. Se non lo hai già fatto, leggile.
    ciao

  2. Buongiorno a IGV e a Sannitabiker, intanto.
    Poi. Io impazzisco per gli epistolari amorosi. Allora leggerò anche quello di Von Kleist. Ottimo consiglio.

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