Ritorni


M’inteneriscono, i ritorni. Lo fanno sempre.
Tornano i miei alunni, affacciando il capino e dicendo “Son qui, eccomi”. Chi da qualche isola oppure dall’Arabia, 42 lontanissimi gradi di caldo. Torna il mio maestro – amico di sax, che ogni tanto mi telefona e mi dice piccole cose sui suoi viaggi e a me sentirlo acuisce di più la mancanza di lui, delle nostre lezioni parecchio parlate perché io studiavo poco e allora cercavo di rubare, stupidamente, tempo alla musica; e siccome lui lo sapeva lasciava che io rubassi e facevamo queste conversazioni tutte uguali sul jazz italiano. Torna il compleanno dell’amica dai capelli corti – adesso, dai capelli corti – che mi parla di doppi abiti da matrimonio e palestra, ma così, con rarefazione come fa lei, mentre a me scappano pure delle parolacce; infatti rarefatta non lo sono proprio mai. Torna poi Nico, che in realtà c’è sempre. Comunque torna anche lui proprio ora e immaginiamo Natali alle Bermude e vacanze di Pasqua pure, perché lui partirà fra poco e ci rimarrà molti mesi, laggiù, e io non so perché ma al pensiero di passare il Capodanno con lui in quell’inspiegabile ritaglio di mondo mi sento bene, serena; con un senso forte di famiglia così come l’ho sentito la prima volta in cui l’ho visto – ed erano tre estati fa e almeno tre vite, anche.

Ritorniultima modifica: 2007-07-03T07:55:00+02:00da capecchi
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