Sono andati via

E’ difficile resistere alla Nina che mi si affianca, tocca la foto sul muro, quella dei ragazzini truccati da dannati in Montagnola, li guarda, guarda me e poi mi dice: “Mi mancheranno tanto, mamma”.
Anche a me mancheranno. Tantissimo.
A scuola, stamani, alla nuova scuola, quel parco e quell’aula senza finestre e quelle facce nuove e quei non colori di natura di fine estate intorno: tutto mi sembrava estraneo. Mi sentivo tagliata fuori, da un’altra parte. Mi sentivo fredda, distaccata. Vuota. Ho camminato sentendomi sola attraverso il vialetto con le foglie sgualcite per terra. Ho aspettato un po’, alla fine del collegio, seduta su una panchina: un tentativo malriuscito di appropriarmi di spazi diversi. Poi mi sono alzata e ho camminato di nuovo lungo il vialetto fra gli alberi. Un uguale senso di vuoto mi è piombato addosso. Un’estraneità totale e ottusa. Cattiva.
In queste settimane mi hanno fatto piangere un messaggino di un alunno riccioluto ed amato, i saluti di un giovane chitarrista punkrock, le parole di bimbe che mi hanno voluto bene, qualche stretta di mano o sorriso di genitore incontrato per caso fuori dalla stazione.
Io lo so che fra un mese, fra due, fra sei avrò trovato nuovi occhi da guardare, voci di ragazzini da placare e aule a cui mi affezionerò come fossero casa. Ma adesso, dio, adesso mi sento persa. E sola. Mi sembra di non stringere nulla, fra le mani. E quando la Nina li guarda, con quelle facce infreddolite e buffe appese al muro, e mi dice: “Mi mancheranno tanto”, cos’altro posso fare, io, se non dire “Anche a me”? Cos’altro se non piangere un po’ e rispondere “Perché sono andati via” a lei che mi chiede: “Perché le lacrime?”.

Sono andati viaultima modifica: 2008-09-02T17:39:00+02:00da capecchi
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9 pensieri su “Sono andati via

  1. Ho chiacchierato via messenger con un’alunna stamattina e mi ha detto di aver tenuto i contatti solo quattro e cinque per l’estate, aggiungendo: “E’ brutto!” L’altro giorno mi aveva buttato lì: “Non potremmo riformare la III B. Mi manca tanto.” Anche loro mi mancano tanto. Una sinergia simile sarà difficile da ritrovare e da riprovare.

  2. sarebbe bello se qualche scalcagnato politico interessato alla scuola leggesse qualche riga di questo blog o la passione che trasuda dai vostri commenti.
    Cara Gaia sono io che ti ringrazio perchè hai avuto la forza di continuare ad essere qui con noi a condividere le tue vivissime emozioni con noi.

  3. sono andati via ma loro ti porteranno con sé, come tu fai con loro. ce ne fossero davvero di insegnanti come te.

  4. è ormai tanto che non ripassavo di qui.
    E piango. Perchè nonostante io abbia ricominciato e mi si sia aperto un mondo completamente nuovo e diverso c’era qualcosa che mi mancava. Mi sono ritrovata a paragonare ogni gesto, ogni parola, ogni concetto, ogni obiettivo, ogni programma, addirittura i gioielli della mia nuova professoressa di italiano con quelli di qualcun’altra… una persona che rimane marchiata a fuoco nelle anime di tutti, in particolare nella mia. Una persona che mi manca tanto e che rivorrei. Una professoresse come poche, se non l’unica. La professoressa che ringrazio perchè mi ha preparato divinamente al liceo (stiamo per fare tutto quello che abbiamo fatto insieme l’anno scorso!). La professoressa che “sta troppo avanti”!
    Mi manca tanto quella professoressa.
    Grazie.

  5. Marina, ecco, acciderba a te. M’hai fatto piangere un monte.
    Grazie a te delle parole, dell’affetto, della presenza. E’ stato comunque un anno indimenticabile per tutti quanti.
    Ti abbraccio forte – fortissimo.

  6. Indimenticabile.
    Non ha idea di quanto lei abbia fatto BENE a tutti.
    Un abbraccio anche da parte mia. Forte quanto il suo, anzi… di più.

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