Ogni volta mi scordo quanto mi manca Firenze. Di fatto quando non ci vado non esiste. Appare dal nulla solo quando sono lì. Esiste in quel momento: ed è allora che mi punge vigliacca la fitta della mancanza.
Ma comunque Firenze è bellissima; soprattutto quando la notte è appena piovuto e le pietre traslucide scivolano sotto i piedi. Oppure quando la mattina ti alzi, apri la finestra e vedi i tetti, il fumo, le colline laggiù e controsole la torre di Piazza della Signoria.
Firenze ha questa cosa di non esserci mai ma di acchiapparmi stretta se mi ci ritrovo dentro. Come l’altra sera che sedevo accanto a un’amica a parlare di genitori e rovesciare acqua sugli appunti. Nel frattempo il Palagio si slargava enorme e antico tutto intorno a noi. Vecchie stanze con tavoli consumati, velluti rossi e il passato che se ne sta lì a occhieggiare, di dietro gli angoli. Voci che tremano un po’. Babbi e mamme sconosciuti o conosciutissimi perché nostri. La Nina brava seduta che ascolta e mi fa ciao con la mano. L’amica che mi conosce meglio proprio di fronte a me.
Poi quando la folla ha finito di bere rum, sporcarsi di cioccolato e farsi firmare libri, si sciama fuori pieni di borse e fiori. C’è ancora tempo per mangiare coccoli e cantuccini. C’è ancora tempo per camminare piano e accorgersi di riconoscere ogni vicolo di questo posto nel momento esatto in cui lo hai appena lasciato.
La mia idea di Firenze (anche di Fu-Renzi, dove ‘fu’ è la città che non esiste, Renzi è, ça va sans dire, Matteo): “Il cielo s’illuminò. Solo un lampo. Eclar. I lampioni, più luminosi del solito. La luna si affacciò al verone (ma Firenze continuava a dormire). Le stelle si precipitarono sotto di lei (non tutte: Florence sogna e c’era chi sognava con lei. Anche chi flirtava all’ombra dei portici – del cielo).” Insomma, c’è ancora tempo per camminare piano: Fermati attimo, sei bello!
Nike
Mi manca la Firenze dell’alba, mi manca quella “camera con vista” che non ho mai avuto. Prima o poi vorrei regalarmela.
Amo la pioggia, la amo come una madre che consola, come un’amica che ti capisce, come un’amante che ti prende tra le sue braccia . Amo la pioggia e sono a Firenze , madre amica amante: la città che esiste.
Ad hoc…..ci stò portandoci le valige….