Quanto manca al diluvio?

Piove. Non fa altro che piovere. Piove, piove e piove. E piove anche quando non piove; perché in una giornata di sole brillante che lucida i prati e li rende vivi, finisce poi che piove. Anche solo cinque minuti, ma piove. Come se la pioggia fosse la vera essenza di questo posto. Piove, sgocciola, scivola tutto; sbriciola ogni cosa quest’acqua … Continua a leggere

Sisifo

Poi nevica. Così, in modo del tutto inatteso, in questa mattina e in questo primo giorno del mese che dovrebbe dare inizio alla primavera. Le cose a volte accadono tutte insieme: la fine di una pagina da scrivere, il macigno di Sisifo, la neve. Mi sono ritrovata a pensare spesso, ultimamente, quanto tutti noi siamo salvi grazie al nostro personale … Continua a leggere

Tutto precipita

Gli occhi di Margot Robbie quando piange una sola lacrima ritta in piedi su un finto bancone di un finto bar. Gli occhi di Brad Pitt umidi e improvvisamente disperati – ecco, è finito tutto – quando guarda il serpente a sonagli attaccato al collo di lei, nella notte del deserto. Gli occhi fessura di bianco quasi invisibile di Jovan … Continua a leggere

Elastico

Il tempo. Che stupido elastico. Lo tiri lo tiri lo tiri e non basta mai. Oppure si strappa. Al tempo io ci penso sempre; ma soprattutto in questi ultimi giorni. Che sono stati strani, come congelati. Giorni di addii scivolati via così, quasi come se tutto fosse indifferente. Nessun dolore, nessuna lacrima, nulla. Ma, ecco: come si può salutare la … Continua a leggere

I filtri

I filtri – tu dici – nel bene, nel male, e nel mezzo, ce li abbiamo tutti. Quegli schermi che ci sono tra noi e gli altri. Quelle lenti attraverso cui guardiamo il mondo. La nostra protezione, la nostra sicurezza. I nostri errori. Perché già, i nostri sbagli più clamorosi s’incastrano proprio lì, in quelle piacevoli gabbie in cui ci … Continua a leggere

L’ignoto

Non so se siete mai stati a una mostra in mezzo a un parco, d’autunno inoltrato. Ebbene: fatelo. Scegliete un luogo con finestroni altissimi, soffitti lontani, gente rada. E perdetevi. Sarà bello girare intorno a misteriose sfere di terracotta, decifrare messaggi nascosti nei quadri, essere inghiottiti dal buio e uscirne subito, per paura, per bisogno di respirare: dove sono? Che … Continua a leggere

La borraccia nera

La mia borraccia nera con la scritta gialla – Umbria jazz – è ammaccata. L’ho scoperto stamani appoggiandola, come sempre faccio, sulla cattedra. Il fatto ha creato in me una specie di sussulto; una crepa nell’ordine normale delle cose si è aperta lasciandomi sospesa, perplessa. Quando è successo? Voglio dire: quando la borraccia è caduta e ha sbattuto così forte … Continua a leggere

Loro

Cosa può fare un cappotto rosa shocking. Cosa possono dei Doctor Martens con la suola grossa e la cerniera davanti. Finisce che vai a scuola praticamente invincibile. Ci son mattine così, che potresti fare tutto: tirar su un’ala nuova dell’edificio con i banchi da sistemare come e dove piace a te, riscrivere da cima a fondo tutto Il Principe e … Continua a leggere

Con ottusa cecità

Amo furiosamente l’America. Con stolida ferocia e ingenuità. La amo di occhi, di cuore e di pancia – soprattutto di pancia. Laddove un groviglio di passioni e paure e desideri s’arrotola indistinto senza farsi riconoscere.  La amo lì, in quel punto preciso del corpo fatto di fame e urgenze. Amo da sempre con ottusa cecità l’America. E odio questo posto. … Continua a leggere

Un orso

Oggi è stato avvistato un orso sul campus. Qui non leggo mai. Le due frasi non c’entrano nulla l’una con l’altra. Oppure invece sì. Qui, come sempre, non leggo se non cose per le lezioni. Middlebury succhia via anima, tempo e sonno. Quando avanza mezz’ora, si dorme; ma è difficile che avanzi. C’è sempre qualcosa da fare, un compito da … Continua a leggere