Maglietta

Ritorna il magone. La sospensione da leggerezza è durata poco. Anzi, a dire il vero non è durata affatto. Ché mentre sceglievo i libri alla Feltrinelli c’era intorno una cappa pesante e irrespirabile, a colare giù giù su tutte le copertine e le facce dei commessi che litigavano tra loro ad alta voce. Però non è la pesantezza piombata – … Continua a leggere

Canzone semplice

Basta magoni. Lo decido io, e basta. E dire che stamani ce ne sarebbero state, di lacrime da ricacciare giù per gola. Ma basta. Non ne voglio parlare, scrivere, niente. Solo leggerezze e sorrisi. Basta con tutto quell’affollarsi di meravigliose musiche della tortura. Bisogna tornare alla signorina in gonna anni Sessanta. Ripigliamoci Holly e i suoi cappelli. Camminiamo spargendo levità. … Continua a leggere

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Abbracci di giugno

Poi qualcuno potrebbe dire che io parlo sempre di alunni. Beh, ma come si fa a non farlo. Io amo questo periodo dell’anno. Gli ultimi giorni sono lunghissimi eppure ti si strappano via di dosso rapidi: ti volti ed è già passato tutto. Le ultime interrogazioni, gli scrutini, le cene di classe, gli esami. Finito. E a me piglia uno … Continua a leggere

Sfinita

Quanto sono stanca. Mi addormento sul divano rosso per venti minuti, mi rialzo e torno qui, a vedere se scrivo qualche esercizio in più, a fatica, ad occhi semichiusi. Ho sempre odiato l’imperativo. Che brutto modo che è. Eppure mi tocca fare almeno un sette / otto esercizi proprio sull’imperativo. Chiudi la finestra! Parla piano! Tacete! Scrivimi! Ascoltate bene! Esiste … Continua a leggere

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Ora spengo

Basta, ho deciso. Ora spengo tutto. Che fuori c’è un cielo color piombo e i fulmini lo rigano da qui a lì, dove lì è la scuola dei Salesiani che vedo dalla finestra. Basta, spengo. Mi alzo e vo via. A guardare Una mamma per amica che è proprio un’eternità che non vedo più, ad ascoltarmi un disco dalla stereo … Continua a leggere

Se me lo dicevi prima

Io non avevo mai ascoltato Enzo Jannacci. Non so se è stato un bene o un male, esserne stati digiuni fino a ora. Comunque ora lo ascolto. Da oggi. Perché mi sono lasciata un giorno e mezzo di attesa, almeno, da quando ho il disco fra le mani. Non sapevo bene come prenderlo, ecco. Da dove partire. Poi sono partita. … Continua a leggere

Piumini, lime, topi bianchi d’avorio

Oggi m’è venuto in mente, come spesso accade, Montale. Tra i tanti motivi per cui l’ho sempre amato, c’è quella faccenda degli amuleti. Piumini, lime, topi bianchi d’avorio da tenere in borsa; cose così, sciocche, inconsistenti. Necessarie alla sopravvivenza. Quelle cose che tocchi e ti senti vivo. Magari un piccolo porta bustine di zucchero, rettangolare e argentato, messo lì su … Continua a leggere

Colonna sonora

E’ giugno, la scuola sta per finire, in cielo s’apparecchiano nubi nere e grigie. Sotto una pioggia fine e appena avvertibile, proprio prima di arrivare a casa mi rincorrono due alunni, già un po’ uomini, col sorriso da mascalzoni e l’occhio mobile. Fanno gli sbruffoni, sono teneri, mi lasciano il cuore gonfio gonfio di loro e d’altro. Io intanto ho … Continua a leggere