Fran!

Odio settembre. Questo si sa, lo dico sempre. Mi arriva ogni volta addosso come un treno. È crudele e inclemente. Specie se è un settembre caldo. Te ne torni piena di abiti sporchi e appallottolati in valigia e vuoi solo rigirartici dentro, non uscire per settimane, annusare quello che è rimasto e sa di buono. Ridatemi gli eucalipti! Dove sono … Continua a leggere

Un anno straordinario

    Ho saltato il classico post di Natale e un po’ m’è dispiaciuto. Ma è stato un dicembre affannato, strano, sbatacchiato di qua e di là. Non ce l’ho fatta, non ne avevo voglia, non so. Quelle due righe di fine d’anno però non riesco a non scriverle. Il 2012 è stato un anno straordinario. Comincia cercando casa a … Continua a leggere

Il trentuno

  È una magnifica mattina dell’ultimo giorno dell’anno, c’è poca gente in giro e io esco con dei guantini da sedicenne a prendere il pane. La Nina non ha la febbre da due giorni e ride, balla e divide con me i tortellini sul divano, guardando storie di cani e babbinatale. Che bello è quando suono il campanello e dal … Continua a leggere

Indecifrabile

Quelle giornate che vorresti un autunno inoltrato, per chiuderti in casa e accendere il forno. Cucinare una barozzi al cioccolato, disegnare zucche arancioni e poi la sera stare sul divano sotto una coperta di pile, mentre intanto tutto intorno quell’odore di cucina calda, di cose buone, di sfinente fanciullezza. Invece è primavera. Umida e grigia, ma primavera. Sul terrazzo ho … Continua a leggere

Giorni così pieni

Guardo la pioggia che scroscia sopra i finestroni e intanto racconto di Verlaine e di Rimbaud e del colpo di rivoltella. Ho caldo; sempre. Anche se l’acqua si rovescia sui vetri e tutti col naso in su che la studiano e pensano agli ombrelli da tirare fuori. Io invece penso ai listelli di legno lunghi due metri, se nella mia … Continua a leggere

Già arrivati qui

Gli Champs-Élysées di via Paolo Costa hanno gli alberi esplosi di fiori rosa e nell’erba fuori dall’aula è tutto un apparire di margherite. Mica me n’ero accorta, che eravamo già arrivati qui. A quei giorni in cui prima hai il piumino e alzarsi alle sette è un pugno in faccia su sfondo grigio; poi d’improvviso strizzi gli occhi contro la … Continua a leggere

Un bel sabato

Ci sono quelli che il sabato si appoggiano a qualche colonna e si baciano così, ritti in piedi contro il pomeriggio e dentro i cappotti e la gente che passa di lì. Hanno un’età qualunque ma comunque sono giovani. E si appoggiano ai muri scrostati e io lo so quel languore che hanno alla pancia e il lucido degli occhi. … Continua a leggere