Per Vale

Grazie. Tutti gli altri non lo sanno, ma tu sì, lo sai, perchè. Era tanto che non piangevo così, proprio a dirotto, di gioia, a lungo, come oggi. Un caldo buono mi ha invaso e mi sono sentita come vorrei sentirmi sempre: compresa e amata. Sì, Vale, io sarò sempre la TUA prof. E tu qualcuno che si pensa possa … Continua a leggere

Vista da loro

La professoressa Capecchi Gaia [sempre così, scrivono: il cognome, prima] è alta, un poco  bassa ( ma non tanto), è un metro e settanta. Ha i capelli lunghissimi color marrone come un albero, come il carbone. Per me i suoi capelli sembrano onde del mare, i suoi piccoli occhi color marrone barchette galleggianti. La sua bocca sottile color bordeaux sembra … Continua a leggere

Horror

Mi piacciono questi ragazzi di terza. Stanno attenti attenti quando spiego e poi si fanno interrogare e mi piazzano là delle brutte parole che io ho detto, tipo oleografia o ubris; capendole. E’ straordinario, lo so. Oggi, per esempio, interrogavo una ragazza ricciolina, che è anche un’attrice bravissima e quando legge mi fa venire i brividi, e parlavo con lei … Continua a leggere

Loro ed io

Lo Sciamannone è dimagrito, ha i capelli più lunghi e più biondi e abbraccia nel solito modo: forte e deciso, caldo. L’Annina è diventata grande. La Taniuccia mi scrive più volte al giorno ed è dolce e in preda ad ansie buffe, che comprendo. Con Fede si può ridere perché capisce tutto. La Marta continua ad arrivare in ritardo. Francesco … Continua a leggere

Di nuovo

Ho scritto l’inizio di questo post sul primo giorno di scuola non so più quante volte. Cancellando e riscrivendo e cancellando. Volevo scrivere un pezzo perfetto, non so perché, che cosa stupida. Ora basta, però, non cancello più. La scuola è iniziata, io ho ascoltato Sticks e qualcuno è passato a trovarmi, ad abbracciarmi. Nelle classi il solito odore di … Continua a leggere

Un mondo già visto

Facce facce facce. Odori, anche molesti. Nuche. Strette di mano e sorrisi; falsi, alcuni, secondo me. Abbronzature decise di chi non ha avuto un beneamato nulla da fare tutta l’estate o braccini sbiaditi di mamme stressate. Riccioli che non ricordavo. Alcune voci nuove. Qualche ridicolo signore dal capello fluente e la voce insopportabilmente bassa; con quell’accento smaccato e volgare, becero. … Continua a leggere

Mi manca

L’altra notte ho sognato che ero in classe e facevo quello che si fa in classe: spiegare, sgridare, ridere, girare tra i banchi, guardare in faccia gli alunni e sentirsi vivi. In questi giorni ho letto per bene Diario di un’insegnante con gli anfibi e ieri sono andata a conoscere l’autrice, come ho appena scritto. Oggi mi sono riletta un … Continua a leggere

Stasera festeggiare

Oggi mi valutano. Nel senso che si discute la mia relazione finale dell’anno di prova. Aula magna, solito vento d’Africa e gonna a grandi sfere bianche e blu notte, amuleto che più amuleto di così non si può. Oggi mi valutano. Ma che valuteranno, esattamente? Quello che ho scritto, come l’ho scritto? E per sapere davvero cosa ho fatto, se … Continua a leggere

Sempre in bilico

A qualcuno oggi sono riuscita a consegnare le schede. C’erano i due bravi Alex e Marco, che avevano occhi luminosi e nerissimi. C’era quello strampalato di Francesco, c’era anche la dolce Sonia, prima di cascare incautamente di bicicletta fracassandosi la mandibola. Poi c’era il pianista stralunato che mi ha sorriso enigmatico dicendo “Ho saputo che ha consegnato certi fogli….”. C’era … Continua a leggere

Ultimo giorno di scuola

Per compiere la mia ultima camminata verso la classe, ho scelto consapevolmente Django Reinhardt, ma non saprei dire perchè. Erano le otto, come al solito pioviscolava e l’odore di New York che arriva dalla tavola calda dell’Autostazione impregnava già aria e capelli. La scelta musicale si è rivelata perfetta. Niente meno che. Sono arrivata nel cortile carica come una molla. … Continua a leggere