Night

“Night. Have a good night and if there’s trouble on your mind there’s always  tomorrow, so for now turn down the light, have a good time” (Chiara Civello, Night, da The space between. Musica per la buonanotte)

Uh yeah!

Altro che tango. Nicole Willis and the sooooooooooouuuuuuuuuuul investigators. Uh yeah! (Grazie a Emmebi, uno di quei preziosi informatori musicali di cui non mi priverei mai)

Tango

Questa voglia di tango che m’è presa. Chi lo sa poi perché. Fuori piove, ma non so se c’entra. Certo piove molto; a bordate e gemiti. Frustate di vento che sbattono l’acqua sulle piante del mio terrazzo e sui vetri delle finestre, tutte. Invece io ho voglia di tango. L’avessi mai ballato una volta, poi. L’ho sempre voluto imparare e … Continua a leggere

Umbria jazz / 2. La Nina e Jarrett

Il momento più bello di tutta la vacanza avviene prima del concerto di Jarrett, quando la Nina corre impazzita giù nell’Arena, sbattendo forte i piedi sulla pedana di legno; oppure perdendosi nell’erba. In fondo, e in alto, c’è Perugia e un pazzesco tramonto poco violento sopra la città, ritagliata in limpide e rosate sagome di cartone lassù ai Giardini Carducci. … Continua a leggere

Umbria jazz / 1. Il primo giorno quattro

Credo di aver visto il primo giorno quattro concerti di fila, uno dietro l’altro senza soluzione di continuità. Uno è il quartetto di Roberto Gatto e c’è quel sassofonista che mi è parso James Spader, di primo acchito, ma invece in breve si è trasformato in Claudio prima maniera, poi in Gianca l’amico pianista del Migio e infine, incredibile a … Continua a leggere

Musiche di conforto

Siccome vo via per qualche tempo, lascio per chi dovesse arrivare qui e non trovarmi un po’ di musiche di conforto. Come fossero dolci e pizzette da acchiappare con le mani. Un po’ per tutti i gusti e momenti. State bene, mangiate e riparatevi dal troppo sole o dal troppo vento.   [Tutta quella paginata di musiche che c’erano qui … Continua a leggere

I sogni son desideri

La mia mamma me la cantava sempre, quando ero piccina. E quando ci sei non lo sai che cosa ti succederà, da grande, a riascoltarla. Eh, ti succede che trovi pace, sorriso e voglia di danzare per strada col sacchetto del salumiere in mano. E’ una canzone da cantare anche se si stona, con cui essere felici, volersi un po’ … Continua a leggere

Uno strappo

Dime que no è un pezzo che ti piglia e ti ribalta. Sentilo là. Senti là come fa. E’ ancora estate, siamo in qualche città deserta e fa caldo. Fa molto caldo. Quel caldo sfatto e definitivo, cui si può solo arrendersi. E i vestiti non stanno come devono stare, l’orlo della gonna si appiccica più su del ginocchio per … Continua a leggere

Colonna sonora

E’ giugno, la scuola sta per finire, in cielo s’apparecchiano nubi nere e grigie. Sotto una pioggia fine e appena avvertibile, proprio prima di arrivare a casa mi rincorrono due alunni, già un po’ uomini, col sorriso da mascalzoni e l’occhio mobile. Fanno gli sbruffoni, sono teneri, mi lasciano il cuore gonfio gonfio di loro e d’altro. Io intanto ho … Continua a leggere

Bare necessities

Non esiste niente di meglio, in pomeriggi assolati e quasi estivi come questi, che ascoltare la fantastica Short list di Emmebi. Per bambini e, soprattutto, grandi in via di esaurimento da lavoro, piatti sporchi e grammatiche da scrivere.  Alcune perle come Louis Prima sono da alzare a tutto volume, poi sfilarsi scarpe, sciogliere capelli e via: il salotto una sala … Continua a leggere