I miei occhi quassù

Affacciarsi al terrazzino di cucina è vivere miliardi di vite. Siccome dà sul retro di casa mia, ossia su una delle entrate secondarie della stazione, può capitare d’osservare di tutto. Stamani grida spezzate di donna mi hanno fatto aprire le finestre e poi correre fuori. C’era questa figurina smilza, bionda e riccia, con infradito bianche ai piedi, che litigava con … Continua a leggere

Una terra un po’ crudele

La Puglia è meravigliosa. Cioè, quel luogo dai confini non ben definiti chiamato Salento, lo è. E’ meravigliosa proprio perché non sempre ci stai bene, fra i trenta gradi di giorno e di notte perché la casa va tenuta chiusa murata sprangata, lo sfrantumarsi di qualunque intimità e i ristoranti che non ti fanno nemmeno ordinare fino alle nove di … Continua a leggere

Donoratico

Donoratico è il posto della mia adolescenza. Quello dove ho cominciato a scrivere letterine d’amore e bere estathè il pomeriggio dopo il bagno. Quello dove c’era ancora la nonna che la mattina per colazione mi faceva trovare due bomboloni sul tavolo perché uno, chissà, magari non mi bastava. Poi uscivo e fuori c’erano Dino, Federico, Picchio, Gianni, la Laura , … Continua a leggere

Farfallina, canniccio e pecorino

Per un momento ho pensato di trovarmi in Nevada. Questi terreni arsi, il cielo lontanissimo, lassù i piloni della luce. Poi ho guardato più in là e più in là c’era il tipico casolare della Val d’Orcia. Così ho capito che mi trovavo davvero in Toscana e che Montalcino, per quanto immersa nell’estiva foschia mattinale, era esistita davvero, addirittura per … Continua a leggere

Consumati

Mi piacciono questi posti crepuscolari, consumati dal tempo. I luoghi di mare dai nomi poco noti. Paesi dove circola ancora il vecchio marinaio cotto di sole in zoccoli di legno e canottiera. La fila fuori dal forno che fa le schiacciate come solo in Toscana le sanno fare. Mi piacciono i posti così, dove è possibile trovare delle grandi bianche … Continua a leggere

La piscina del signor Bembo

Mentre arrancavo di sera per le strette vie di Perugia in salita, la Nina in braccio che dormiva, me ne sono accorta. Questa è un’estate bellissima. La piscina del Signor Bembo risuona ancora del suo silenzio e delle cicale. Deserta, immersa nella luce, sovrastata da pini altissimi e molti olivi, ci accoglie ogni giorno dopo che i francesi sono salpati. … Continua a leggere

Una città che non si lascia pregare

Bologna è, in effetti, bellissima. E’ bella la mattina quando la lasci, prendi per via Saffi, sacramenti contro qualche automobilista lento e infili veloce l’asse attrezzato – la neve ancora tutta intorno, sui tetti i campi le colline. Profili perfetti di case nelle più varie sfumature di rosso e giallo. E’ bella, davvero, quando ritorni e le macchine si congestionano … Continua a leggere

Orvieto / 1. Tartufi, cinghiali, asprezze.

A Orvieto la gente è rupestre e ombrosa come ti aspetti che sia chi vive arroccato sul tufo. Non maleducata: selvatica, che è diverso. Soprattutto autisti di autobus e norcini. Lasciate fare ai norcini quello che vogliono loro, se no è capace che ti si rivoltino contro. E non importunate gli autisti con domande sciocche, che il centro è centro … Continua a leggere

Diladdarno

Mi scordo quanto mi piace trovarmi diladdarno, se non ci passo per un po’. Odiare Firenze è brutto, lo so; del resto le strade che faccio per arrivare in via Alfani sono davvero oscene. Stazione, pezzettino di via Nazionale, piazza con obelisco, mercato, via Cavour e piazza Brunelleschi mi lasciano un senso di appiccicaticcio e pesante, gente ovunque che m’impiccia … Continua a leggere