Central park

Io ho il mio personale Central park. Lo percorro ogni giorno di mattina presto e poi più tardi, verso l’ora di pranzo. E la luce cambia, le foglie scricchiolano o sguisciano, il vecchio dai capelli bianchi è sempre lì che le spazza via dal marciapiede verso il prato. Buongiorno – gli dico. Buongiorno – risponde. Questo parco è bello ad … Continua a leggere

Le stazioni

Amo le stazioni. E viaggiare in treno. Mi mancano così tanto quelle andate ritorno settimanali Bologna – Firenze, Firenze – Bologna, di qualche anno fa. Amo le stazioni, tutte. T’avvolgono e ti rapiscono. Turbinano. E’ tutto un ruotare, un lampeggiare. Mi piace salire sul treno e cercare il posto e immaginarmi come sarà, sperare in un rifugio comodo. Amo stare … Continua a leggere

Monti

Vedere tramontare il sole dal treno. Scrivere con la mia nuova penna di sei penne nuove tutte uguali comprate dal questuante in via del Vaccaro. Tempo per ripensare a Robba e a piazza di Madonna ai Monti dove tutti passano, prima o poi. Ripensare al tè freddo bevuto nella penombra di Urbana 47, tutto Paolo Conte in sottofondo, l’odore di … Continua a leggere

Dal balcone piccolo

    Il cielo i binari i palazzi la pioggia, i rossi ed i gialli, l’indistinzione e la nettezza, il buio e la luce, il vuoto ed il pieno, tutto, dal balcone piccolo della cucina di casa mia, è un mondo in cui tuffarsi dentro prendendo fiato e poi giù, in picchiata. Infine riemergere a tratti; respirare. Guardarsi intorno con … Continua a leggere

L’Umbria

L’Umbria è casa mia. L’Umbria è un posto estraneo. Ci convivono cozzando fra loro ossessioni e distanze, riconoscimenti e solitudini. Cammini sotto gli olivi come in un orto sacro; oppure una prigione. La natura pare inghiottirti, schiacciarti sotto nubi ricolme di pioggia continuamente minacciata. Poi un sole impietoso arroventa l’aria, i pensieri. Infatti le pietre ardono, il cielo è feroce, l’acqua è … Continua a leggere

Scaglia di mare grezzo

Forse allora quello che ho sempre creduto odore di tiglio era il pitosporo? Che ce n’erano a grappoli, mucchi, gomitoli, laggiù a San Vincenzo. E ad ogni ora del giorno e della notte si sentiva, t’aggrediva il naso mentre camminavi lungo il muro scrostato accanto al mare oppure quando mangiavi la schiacciata di mattino presto sulla terrazza bianca davanti a … Continua a leggere

Là sotto

Buttarsi là sotto e risalire in un posto che ignori. Inspiri e giù, non sai cosa trovi quando risali. E’ tutto un budello livido oppure luminosissimo. Clangori mostruosi o canzoni di Paolo Conte. Terra fuoco aria acqua. Tutto va insieme, tutto si mischia. Oppure si svuota. E percorri metri e metri così, di domenica mattina come sola al mondo; o … Continua a leggere

Questa luce

Stamani piove. A Roma non è mai piovuto e c’era questo sole caldo che dava a tutte le cose un’idea di assolutezza irreale. Che i gialli eran gialli i blu eran blu e non ti potevi sbagliare: le case e le strade e i fiori e gli ombrelloni sui tavolini dei bar avevano contorni netti eppure restavano lì sospesi, a … Continua a leggere

Pioggia e Francia

  Prima sosta: il profondo nord con odore di concime e autogrill. Poi verso la Svizzera. Sole. Lago. Neve sulle montagne. Bellezza rarefatta, ferma, pulita e dunque sfuggente. Quasi sgradevole. Del resto, con i suoi bagni chimici e i bar nascosti, la Svizzera è decisamente un posto assurdo. E molto freddo. Dove le cascate hanno nomi impronunciabili e camminare sul lungofiume … Continua a leggere

Oltreoceanici

Ecco, sono un imbecille. O che bisogno c’era di mettersi a preparare questo album? Ora son qui che m’avvoltolo nella nostalgia e nella mancanza totale di scorci americani. Forse è tutta colpa degli scones mangiati a pranzo, non lo so. O forse i racconti londinesi della Stefania. O forse ancora il giochino di Facebook per cui ho vagato per giorni … Continua a leggere