Una gricia

E’ un sabato sera e io ho inforchettato una gricia al piccolo ristorante romano vicino casa. C’erano i miei e c’era nell’aria, ancora, l’eco grottesca del furgoncino in rosa che spandeva in giro il suo “Delle cicale ci cale ci cale ci cale”. Ormai è tardi, per andare a dormire presto. E resto incerta sull’ultimo tasto da pigiare, sullo stivale … Continua a leggere

Perché non m’ami più?

Cos’hai, sassofono mio, amore, infinito tormento? Perché da qualche giorno mi martelli, inesorabile e crudele, nel cervelletto, e adesso scalci e t’impunti? Mi sono alzata dalla sedia e ho aperto la custodia, sì; ho montato campana chiver bocchino ancia e t’ho preso fra le mani. T’ho guardato e ho sorriso; tu così grattato via nella tua superficie, così vecchio, così … Continua a leggere

Ciabattina invernale

Ma no. Scartabellando il sito di Urban outfitters citato qua sotto, non ti trovo la versione invernale delle mie ciabattine? Via la rete e vai di satinatura, per parare gli spifferi.

Proprio loro: le ciabattine cinesi

Vi ricordate tutti, no, delle mie ciabattine cinesi? Per completezza d’informazione: eccole. Anche perché presto andranno riposte in una triste scatola e salutate per il lungo letargo invernale. Cercate di star bene, ciabattine, non sentitevi troppo sole, stringetevi fra voi, aspettatemi.

Le borsine di Cicci e Ale

Già Cicci l’avevo adorato, quando Robba scrisse di quella faccenda delle borsine in plastica. Ma vedere Ale, vestito altrettanto in giacca e cravatta, con borsettina in plastica pure lui, e pure lui con chiavi, portafoglio, occhiali e quant’altro graziosamente ivi raccolto, beh, credetemi, ho pensato di sognare. Questa borsina, però, recava la scritta Gelateria da Gianni invece che Enoteca Rocchi: … Continua a leggere

L’Avvocato, da Gianni

Mi addormento serena, dopo essere stata da Gianni e aver mangiato l’Avvocato. Si raccomanda a chi capitasse a Bologna di recarvisi immantinente – slurp. Io, intanto, fra il ricordo dell’Avvocato sotto la lingua e le diteggiature del solito – scusate, sì, è lui – Mehldau, rischio di raggiungere parossismi di piacere difficili da gestire.

L’alberone

Per rispondere a robba, casa mia si trova in un condominio del centro di Bologna. Niente due piani con giardino ma quarto piano con ascensore. E dalla cucina: l’alberone, le finestre, il palazzo di fronte un po’ scartavetrato. La seconda finestra dal basso è quella da cui provenivano le sciagurate canzoni notturne qualche tempo fa. Nella terza, passano sovente ragazzi … Continua a leggere