Ripetizione

Mi piace un sacco andare a fare ripetizione dal ragazzetto. Torno da scuola, poco tempo consumato in fretta e affanno, poi mi lancio fuori. Le due e qualcosa sono una bella ora. Ascolto quasi sempre musica, cammino veloce perché spesso in ritardo e sfioro facce, odori, altre frette. Via Indipendenza, che non mi piace mai, invece mi piace, in quest’ora … Continua a leggere

Fuochi d’artificio

Io con i fuochi d’artificio sono come una bambina. Appena sento qualche colpo, comincio a correre per tutta la casa gridando “i fuochi, i fuochi, i fuochi!” e sbirciando pezzi di cielo alla ricerca delle fiammelle. Domenica sera credo di aver svegliato io la Nina , per questa incapacità di contenermi. Ma erano così belli lassù oltre le vie del … Continua a leggere

Un ombrellone bianco

La città ogni tanto ti schiaffa in faccia delle bordate di vita allo stato puro. Colpi d’ala straordinari. Sei come presa per le spalle e scossa forte, in modo violento. E’ successo giovedì, ma io non so perché me lo ricordo solo adesso. E’ stato un ombrellone bianco rovesciato d’improvviso dal vento, sopra tavolini e piatti e gente sopraffatta. Un … Continua a leggere

elle

Da oggi ho un nuovo amuleto. Si tratta di una collanina cinese di finto argento, fragile fragile, con un ciondolo a forma di elle tempestato di brillantini, appeso in fondo. Mi è stato consegnato nel corridoio davanti alla porta del bagno, quando ormai la giornata sembrava non portare più novità o bellezza. Lo Sciamannone ne ha un’altra uguale, mi ha … Continua a leggere

Piumini, lime, topi bianchi d’avorio

Oggi m’è venuto in mente, come spesso accade, Montale. Tra i tanti motivi per cui l’ho sempre amato, c’è quella faccenda degli amuleti. Piumini, lime, topi bianchi d’avorio da tenere in borsa; cose così, sciocche, inconsistenti. Necessarie alla sopravvivenza. Quelle cose che tocchi e ti senti vivo. Magari un piccolo porta bustine di zucchero, rettangolare e argentato, messo lì su … Continua a leggere

Margherite

Il prato davanti a scuola è pieno di margherite. Me ne sono accorta solo oggi, a cancelli chiusi e aule vuote, mentre camminavo a passo deciso verso il supermercato. Non è che della primavera non avessi avuto sentore. Anzi, mi ero attrezzata con tre paia di ballerine nuove e un sandalo dorato da portare con calza coprente o (meglio) pelle … Continua a leggere

La bicicletta

Con la mia borsa da postino a tracolla, ormai pedalo ovunque per tutta Bologna. Io odio la bicicletta, sia chiaro. L’ho sempre odiata; così come – e di più – tutti gli orridi ciclisti da città che ingombrano le vie. Epperò questo dicembre voglio contraddirmi e piglio la bicicletta. Mi trovo costretta a riconoscere che è il mezzo migliore fra … Continua a leggere

Gli alberi lungo la strada

I nomi. Vorrei conoscere i nomi di tutti gli alberi che incontro quando viaggio da qui a Bazzano. Li vedo dal finestrino ogni giorno e ogni giorno mi colpisce un colore o una forma. Vorrei passare e poterli segnarli per nome, enumerarli uno a uno come si fa con le insegne dei negozi – quando si leggono e non serve, … Continua a leggere

Scarpette nere

Il treno Firenze-Bologna delle 15.33 era gonfio di gente ed enormi zaini a spalla. Dopo aver provato a percorrere due metri di corridoio sono tornata indietro – lussando un paio di spalle o tre a tedesche in canottiera -, sono ridiscesa e sono salita nel vagone ristorante. Ho ordinato acqua e caffè e ho finalmente respirato, senza fiati altrui sul … Continua a leggere